Schiavi e Servi
un altro mondo può esistere
sabato 31 dicembre 2016
venerdì 25 dicembre 2015
BUON NATALE
Buon
Natale, Natale hilare et Annum Faustum! ,
Merry Christmas, Joyeux Noel ,
Feliz Natal , Boas Festas e Feliz Ano
Novo, Feliz Navidad, Idah
Saidan Wa Sanah Jadidah , Pozdrevlyayu s prazdnikom Rozhdestva
is Novim Godom , Fröhliche
Weihnachten , Kung His Hsin Nien bing Chu Shen Tan , Sarbatori vesele , Wesolych Swiat Bozego
Narodzenia or Boze Narodzenie , Chung
Mung Giang Sinh , Shub
Naya Baras, Selamat Hari
Natal, Idah Saidan Wa Sanah Jadidah, Noeliniz
Ve Yeni Yiliniz Kutlu Olsun , Sung Tan Chuk Ha, Glædelig Jul, Kerstfeast
martedì 27 gennaio 2015
HELL BEHIND THE PICTURE
© Jeff Gusky ‘Birkenau Silhouette’ Auschwitz, Poland 1996
A newly liberated prisoner stands beside a pile of human ashes and bones, Buchenwald, April 1945.
Buchenwald, April 1945
Prisoners at Buchenwald during the camp's liberation by American forces, April 1945.
Prisoners at Buchenwald gaze from behind barbed wire during the camp's liberation by American forces, April 1945.
Prisoners, too emaciated to walk, at Buchenwald during the camp's liberation by American forces, April 1945.
Survivors gaze at photographer Margaret Bourke-White and rescuers from the United States Third Army during the liberation of Buchenwald, April 1945.
Prisoners at Buchenwald display their identification tattoos shortly after camp's liberation by Allied forces, April 1945.
As German officers and Weimar civilians bear witness, after
Buchenwald's liberation, to atrocities committed at the camp, a dummy in
striped prisoner garb hangs from a gallows Ñ a gruesome demonstration of one of
the many public ways that inmates were murdered at the camp.
The dead at Buchenwald, April 1945.
German civilians are forced by American troops to bear
witness to Nazi atrocities at Buchenwald concentration camp, mere miles from
their own homes, April 1945.
German civilians are forced by American troops to bear
witness to Nazi atrocities at Buchenwald concentration camp, mere miles from
their own homes, April 1945.
The remains of an incinerated prisoner inside a Buchenwald cremation oven, April 1945.
Buchenwald, 1945
All images © MARGARET BOURKE-WHITE—TIME
& LIFE PICTURES/GETTY IMAGES
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lunedì 12 gennaio 2015
ORRORI INFANTILI
Non esiste giustificazione al fatto che una bambina di 10
anni si trasformi, certamente a sua insaputa, in una bomba umana. Non vi è
ragione quando a farlo sono uomini e donne maturi, ancora meno quando a
diventarlo è una bimba. I macellai che stanno dietro a fatti di questo genere
non hanno diritto di esistere. Non scomodiamo ideologie, religioni, principi ed
altro. Sono criminali. Punto.
L'utilizzo di bambini, per farne degli insospettabili
kamikaze, non è una novità. Nel nostro mondo marcio, già in Afghanistan o in
Pakistan sono stati usati da animali simili a quelli nigeriani e forse molti di
quelli che oggi gridano all'orrore la cosa l'hanno già dimenticata.In Nigeria, come in quasi tutta l'Africa Sub-Sahariana, i
bambini muoiono, ogni giorno a migliaia nella quasi totale indifferenza del
resto del pianeta. Muoiono di fame, di stupide malattia e di cose più serie che
da noi sarebbero quasi tutte evitabili.
Ma, i bambini sono anche oggetto delle violenze degli
adulti. Molti nascono sapendo che la loro vita sarà breve, molto breve. Nascono
già segnati dalle violenze, dalle malattie e dal dolore e superare i 5
anni di vita, è già segno di una tempra forte (o di un destino segnato), capace
di affrontare una difficile esistenza.
Molti sono costretti, già in fasce, a seguire genitori in
fuga. Da guerre e da violenze di ogni genere. A vedere i propri genitori, i
propri fratelli o i propri simili morire senza ragioni o a vedere la
propria madre stuprata da un gruppo di uomini.
I più fortunati crescono, e diventano essi stessi oggetto
delle attenzioni dei grandi. Alcuni rapiti per diventare, già giovani,
micidiali armi di morte, altre per diventare schiave sessuali di
guerriglieri in perenne movimento. Ma, può andare peggio, come ad esempio
essere mutilati per sprezzo della vita umana.
Altri ancora, forse più fortunati, sono condannati al lavoro
ed ad una povertà estrema che difficilmente li porterà a diventare adulti.
Le bambine di dieci anni, come quella trasformata in
bomba umana, hanno già visto e provato cose che in tutta la nostra esistenza,
per fortuna, non incroceremo mai.
Da decenni osserviamo queste cose, per fortuna lontane dalle
nostre terre. Esse giungono alla nostra attenzione solo quando servono a
confermare altre cose. Probabilmente, senza i fatti di Parigi,
perfino l'atroce notizia della bambina nigeriana, avrebbe avuto poco risalto
qui da noi.
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venerdì 9 gennaio 2015
DOPO PARIGI
A due giorni di distanza dai fatti di Parigi, ho deciso di
abbandonare il mio silenzio per dire che la matita deve prevalere sul kalashnikov,
la satira sull’intolleranza, la ragione sul cieco fanatismo. L’aberrazione di
quanto accaduto non deve però condurci ad una caccia alle streghe. Il dolore
non deve trasformarsi in rabbia contro
una religione. Occorre, come sempre, in questi casi distinguere tra professanti
una fede e integralisti che hanno perso l’umanità per trasformarsi in bestie
feroci.
La maggioritaria comunità islamica moderata deve dare una
grande mano, ponendosi ufficialmente e
visivamente dalla parte delle vittime innocenti di questa barbarie, senza
sotterfugi e tentennamenti , in nome
della libertà di espressione. Solo così
potrà aiutare ad isolare queste bestie feroci, evitando che la loro caccia si
trasformi in una caccia all’Islam, fomentata dai soliti ottusi destrorsi della
nostra società occidentale. Evitare uno scontro di civiltà è il primo traguardo
da cui partire per iniziare a
comprenderci.
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