A due giorni di distanza dai fatti di Parigi, ho deciso di
abbandonare il mio silenzio per dire che la matita deve prevalere sul kalashnikov,
la satira sull’intolleranza, la ragione sul cieco fanatismo. L’aberrazione di
quanto accaduto non deve però condurci ad una caccia alle streghe. Il dolore
non deve trasformarsi in rabbia contro
una religione. Occorre, come sempre, in questi casi distinguere tra professanti
una fede e integralisti che hanno perso l’umanità per trasformarsi in bestie
feroci.
La maggioritaria comunità islamica moderata deve dare una
grande mano, ponendosi ufficialmente e
visivamente dalla parte delle vittime innocenti di questa barbarie, senza
sotterfugi e tentennamenti , in nome
della libertà di espressione. Solo così
potrà aiutare ad isolare queste bestie feroci, evitando che la loro caccia si
trasformi in una caccia all’Islam, fomentata dai soliti ottusi destrorsi della
nostra società occidentale. Evitare uno scontro di civiltà è il primo traguardo
da cui partire per iniziare a
comprenderci.
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