lunedì 29 giugno 2009

IL VIRUS DELLA LIBERTÀ

La libertà, questa malattia sconosciuta in moltissimi paesi, è un virus al quale non c'è rimedio, non esiste un antidoto, non c'è un vaccino. Essa ti prende lentamente o all'improvviso, ma quando ti ha infettato non si può guarire.


Iran Mahmoud Ahmadinejad


Si manifesta in tanti modi e con tanti sintomi. Alcuni parlano di “sete di libertà”, altri raccontano di una inarrestabile “fame di libertà”, altri ancora la descrivono come una pulsione che ti porta a scendere per la strada, a urlare il tuo disgusto per l'oppressione, un urlo che può durare anche per molti giorni, fino a toglierti completamente la voce. In molti hanno cercato di combattere questo virus usando ogni tipo di arma, usando la forza, le bastonate, i manganelli, incarcerando i diffusori della malattia e isolandoli dal mondo. Ma il virus della libertà è così caparbio che non può essere sconfitto, può essere fermato per un po', ma improvvisamente riemerge prepotente da qualche altra parte. E non serve isolare o eliminare i portatori della malattia, questo virus è talmente contagioso che basta una minima esposizione per esserne infettati irrimediabilmente. In tanti sono morti a causa di questa malattia e in tanti ne moriranno, perché il virus della libertà è qualcosa che ti prende dentro, come una droga che da assuefazione, una volta provato non ne puoi più fare a meno. E non vuoi essere guarito da questa malattia, non vuoi nemmeno quando ti rompono le ossa, quando ti rinchiudono in una cella buia oppure quando ti minacciano di morte. Se non puoi avere la libertà, meglio morire.

In questi giorni viene segnalata una forte epidemia del virus della libertà in Iran dove si segnalano milioni di contagiati. Il regime è corso ai ripari mettendo in campo tutta la sua forza “curativa”. Anticorpi chiamati Baji oppure Guardiani della Rivoluzione stanno cercando in tutti i modi di fermare questa epidemia usando ogni tipo di mezzo: bastonate, fucilate, impiccagioni, arresti di massa e tutto quello che il regime permette. Ma si segnala che l'epidemia è ormai arrivata ad un punto di non ritorno e sta contagiando sempre più persone. Quando capiranno i regimi totalitari che non c'è modo di combattere questa malattia? Quando capiranno che più cercano di curarla, più lei si rafforza? L'unico modo è assecondarla, lasciarla esplodere in tutta la sua dirompente allegria. Non si ferma il virus della libertà.

Noemi Cabitza

Related articles


Nessun commento:

LinkWithin

Blog Widget by LinkWithin