Il mondo animalista e ambientalista esulta per la prima condanna ad un anno di prigione di un bracconiere di grandi scimpanzé da parte del Tribunal di grande instance di Brazzaville, la capitale del Congo.
Il trafficante di animali, arrestato nel dicembre 2008, è stato condannato anche al pagamento di una multa da 100.000 franchi Cfa ed al pagamento di danni ed interessi per un ammontare di un milione di franchi Cfa.
Per la Wildlife conservation society (Wcs) e la la Fondation Aspinall «C’è da sperare che questa prima decisione riguardante un trafficante “faunistico” nella Repubblica del Congo apra la strada per numerosi altri procedimenti del genere».
Nel Congo Brazzaville sono infatti pendenti processi per almeno altri 9 trafficanti di grandi scimmie.
Luc Mathot, coordinatore del progetto per la Fondation Aspinall, invita i giornalisti a premere sul governo congolese affinché tenga alta la guardia contro i bracconieri e sottolinea che per la coraggiosa opera di sorveglianza e denuncia di un bracconaggio armato e spregiudicato, «occorre ringraziare soprattutto la Last great ape organization» (un’Ong ambientalistache opera nei Paesi del bacino del Congo, ndr) e in particolare il suo direttore, l’israeliano Ofir Drori ed uno dei suoi assistenti locali: Josias Sipehouo.
Intanto il Projet d’Appui à l’Application de la Loi sur la Faune Sauvage (Palf), gestito dalla Fondation Aspinall e dal Wcs ha ricevuto prima il supporto finanziario del Programma Onu per l’ambiente (15.000 dollari) ed ora dell’United States fish and wildlife Service (circa 50.000 dollari). Il Palf è anche ufficialmente sostenuto dal ministero dell’economia forestale di Brazzaville. Si tratta ora di estenderle il progetto di difesa di gorilla e scimpanzé a tutto il territorio del Congo.
L'Anno del Gorilla è stato lanciato a Roma lo scorso 1 dicembre alla conferenza sul wildlife delle Nazioni Unite da Sua Altezza il Principe Alberto II di Monaco. La campagna vuole contribuire a migliorare la gestione delle popolazioni di primati nazionali e di frontiera, oltre a quelle all'interno dei parchi, rafforzando la cooperazione tra gli Stati e il sostegno ai rangers e agli altri operatori chiave di questo campo.
Dr. Goodall, fondatrice del Jane Goodall Institute e Messaggero di pace per l'ONU, in Asia durante il lancio della Campagna, ha sottolineato l'impatto della povertà sul destino delle grandi scimmie. “Le popolazioni che vivono all'interno o in prossimità delle ultime foreste stanno lottando per sopravvivere,” ha detto Goodall. “Se non potremo aiutare questa gente a trovare un modo di vivere che non costringa a distruggere le foreste, falliremo anche nello sforzo di proteggere queste meravigliose scimmie antropomorfe , gli esseri a noi più simili.”
Esce un anno fa, precisamente il 21 gennaio 2008, su YouTube il documentario di Karl Ammann "Cairo Connection" sul crescente traffico di scimpanzé, gorilla e altre specie a rischio di estinzione per il mercato illegale in Medio Oriente. A distanza di un anno non è cambiato quasi nulla.
GUARDA IL VIDEO (per persone forti di stomaco) http://it.youtube.com/watch?v=j7gsvvzlab8&hl=it
1 commento:
Non avevo letto questa notizia, ne gioisco solo ora. A volte ci sono spiragli di giustizia in questo mondo. No, niente illusione, ho detto..."a volte"...
Un saluto
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