venerdì 14 gennaio 2011

HAITI:DARE UN SENSO AL DOLORE

Sono oltre un milione le persone, di cui la metà bambini, che continuano a vivere nelle tende, mentre un'epidemia di colera ha provocato quasi 3.800 morti da ottobre.

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Crocifissi spesso senza nome nel cimitero di Titiyan alla periferia di Port-au-Prince - January 11, 2011.
Credit: REUTERS/Jorge Silva

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Migliaia di vittime del terremoto di Haiti del 12 gennaio 2010 sono ancora sotto le macerie.

Il colera è l’emergenza nell’emergenza

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Epidemic: A Haitian girl receives an intravenous drip at a cholera treatment centre run by Medecins Sans Frontieres

Grande è la rabbia nella gente che grida ad una voce: “Noi siamo stanchi!”

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Ground zero: One year after a massive earthquake destroyed Haiti more than a million people are still living in tent camps such as this one

Ma nonostante terremoti, uragani, deforestazione, miseria, stupri, corruzione, rapimenti, povertà, rifiuti, violenza, bande criminali, aiuti sprecati o svaniti, colera, frodi elettorali, acqua sporca, orfani e amputazioni, la volonta di ridare dignità alla loro vita e a quella della loro terra spinge gli haitiani a voler voltare pagina per ricominciare.

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Earthquake survivor Darlene Etienne (down) poses with a photo of her rescue shot
image © The Associated Press
A close up shows how the 17-year-old was pulled from the wreckage (up)

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A man carries a coffin through the street in Port-au-Prince, Haiti Photograph: Ramon Espinosa/AP

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Credit: REUTERS/Jorge Silva

Mons. Louis Kébreau, arcivescovo di Cap-Haïtien e presidente della Conferenza Episcopale di Haiti in una intervista ha dichiarato: Ci sono un numero infinito di Ong nel Paese, sono più di 10 mila! Cosa stanno facendo? Ci chiediamo se non ne approfittino e alla fine questo denaro vada a rimpinguare i loro conti. Intanto però, l'unica vera grande vittima è il popolo haitiano, che geme nella sofferenza, nella miseria e che ancora non vede prospettive per l'avvenire.”

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A QUANDO LA RICOSTRUZIONE?

Il segno della speranza

È stato riaperto le Marché de Fer ( il mercato di ferro) di Port-au-Prince

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Ultimi ritocchi per il mercato di ferro di Port-au-Prince, ricostruito dopo il terremoto dell’anno scorso. (Allison Shelley, Reuters/Contrasto)

Eccolo com’era in un’immagine di Jordi Cohen

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@jordicohen

P.S.
Non ho scusanti per il ritardo di questo post. Doveva uscire il 12, ma ho sbagliato a scrivere la data.

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