Giuoco dei Quattro Cantoni
Da un dipinto del secolo XVIII
Oggi, per i miei lettori più piccini, spiegherò il gioco dei quattro cantoni.
Materiale occorrente:
non occorre del materiale, ma è indispensabile che ci siano quattro mezzi di comunicazione di massa. Cosa vuol dire? È presto detto, la comunicazione sono le balle che raccontano, la massa i coglioni che ci credono e i mezzi, sono così perché se fossero interi farebbero informazione.
Giocatori:
per partecipare bisogna essere in cinque, non di più e non di meno. Tutti gli altri, e sono tanti, possono ingegnarsi a formare cordate, camarille, congreghe, combriccole, combutte, cricche o logge al fine di poter fare il medesimo gioco in altro campo.
Svolgimento:
quattro si alzano di scatto dalla poltrona che occupano e vanno ad occupare la poltrona accanto senza MAI permettere a quello posto al centro di poter occupare una delle poltrone in gioco, altrimenti si monta la testa e va a finire che fa informazione.
Il giocatore al centro alla vista di tanta manfrina, recita la frase rituale: "C'è posto per me nel giardino del re ?"; e gli altri quattro partecipanti rispondono di "no " in coro .
Allora il giocatore al centro si guarda intorno e comincia a dire peste e corna dell’Imperatore (ebbene sì, nel frattempo LUI si è fatto incoronare da alcuni tipini Fini alLa Russa) finchè quest’ultimo convoca una conferenza stampa, grida al complotto, si dice vittima di questa Informazione Rossa ed emette un editto bulgaro udito il quale gli occupanti delle quattro poltrone, si scambiano prontamente di posto, senza che quello in centro riesca a dire beh.
Conclusione:
è un gioco simpatico, antico e forse un pochino noioso, ma che qualcuno continua ad apprezzare.
Bene, mi direte, ma quando si vince?
Ahimè, coniglietti miei, questo gioco dura all’infinito e non vince mai nessuno!
4 commenti:
Catone...post molto attraente e ancora molto attuale.
Mi piace tantissimo come ti esprimi.
Grazie del piacevole commento lasciato da me.
Bella metafora.
Quello di centro è uguale ai quattro "periferici".
Però si può spezzare la catena con un po' di creatività e di (coraggio).
Se si vuole.
Ma lo sai che questo gioco era uno dei miei preferiti quand'ero ragazzina?? Simpatica la similitudine a cui richiama la foto!
hahahaha. Questo post lo salvo. Bell'idea. ^^
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