martedì 21 aprile 2009

DIVISI SUL RAZZISMO

E' iniziata ieri a Ginevra la conferenza delle Nazioni Unite sul razzismo e la xenofobia, meglio nota con il nome 'Durban 2'. La prima conferenza sul tema, infatti, si tenne a Durban in Sudafrica nel 2001 e terminata tra le polemiche.


Il nodo gordiano che spacca la diplomazia internazionale è il testo sul quale gli stati sono chiamati a confrontarsi per adottare una definizione unica di razzismo e xenofobia. L'elemento è determinante, in quanto permetterebbe, di fronte a una definizione chiara a univoca in materia, di agevolare la giurisprudenza internazionale. Ma l'accordo non c'è e oggi mancheranno paesi importanti che hanno ritirato i loro delegati quali gli Stati Uniti, il Canada, la Germania e l'Olanda. Anche l'Italia ha disertato la conferenza. Il motivo delle assenze è che, secondo il governo d'Israele, la conferenza viene utilizzata dai paesi arabi e non solo per mettere Israele sul banco degli imputati rispetto al trattamento riservato ai palestinesi che vivono sotto occupazione. Nel 2001, infatti, alcuni stati chiesero che l'occupazione israeliana dei Territori palestinesi venisse equiparata all'apartheid che vigeva nel Sudafrica del secolo scorso. Non a caso la prima conferenza Onu sul razzismo venne organizzata a Durban. Inoltre, anche per il vertice che comincia oggi e continuerà per cinque giorni, alcuni stati chiedono che l'Olocausto venga equiparato ad altri crimini contro l'umanità come lo schiavismo.

Dopo mesi di trattative, pur edulcorando il documento finale, si è scelto un testo che limato degli espliciti riferimenti a Israele si richiama comunque ai lavori della prima conferenza e tanto è bastato a Israele per boicottare i lavori e per richiamare in patria l'ambasciatore di Tel Aviv in Svizzera, in quanto il presidente della Confederazione elvetica Hans Rudolf Merz ha incontrato il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad. Secondo Israele il presidente dell'Iran ha come obiettivo finale la distruzione dello Stato d'Israele e la Svizzera lo legittima. La Francia ha annunciato che se Ahmadinejad, durante il suo intervento, farà degli espliciti riferimenti a Israele, la delegazione transalpina abbandonerà l'aula. La Gran Bretagna, con un raro esempio di equilibrismo d'altri tempi, ha scelto di partecipare alla conferenza, ma solo con il suo ambasciatore in Svizzera e non con figure di primo piano della diplomazia di Londra.

redazione



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2 commenti:

Anonimo ha detto...

il leader iraniano è un guerrafondaio pericoloso!

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Poche storie: Israele è uno stato tecnicamente razzista, ed è triste lasciare all'iraniano il privilegio di affermarlo.
Sentivo alla radio che per legge un colono ha diritto a una quantità d'acqua quintupla rispetto a un palestinese: questa è discriminazione in base all'etnia.
Il vero razzismo contemporaneo è tra ricchi e poveri, non è più un fatto di pelle, anche se qualche idiota continua a basarsi su questo.

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