domenica 15 febbraio 2009

L'UNICA SICUREZZA È LA DIGNITÀ UMANA

Le vittime della frontiera: 13.413 morti documentate, tra cui si contano 5.181 dispersi.


La realtà dei fatti, gli abitanti di Lampedusa, il diritto e la ragione umana chiedono, gridano a gran voce, umanità, solidarietà, accoglienza. Il governo risponde con provvedimenti criminogeni e criminalizzanti, razzisti e disumani, basati sull'assunto del migrante certamente criminale (e se non lo è il reato lo hanno creato ad hoc). Gli ultimi undici anni, dalla sciagura legge Turco-Napolitano che ideò per la prima volta i Cpt, lager del non-diritto, ad oggi tutte le politiche sicuritarie hanno fallito. Il controllo sociale, la repressione, la negazione dei diritti sono fallimentari. Le frontiere e le barriere non potranno mai fermare la richiesta di dignità e solidarietà che arrivano dai Paesi in guerra (guerra che sono causate dalle armi, dagli eserciti, dai traffici delle multinazionali euro-statunitensi), dai Paesi vittime delle politiche del consesso di Washington. L'uomo è libero per definizione e tale rimarrà sempre. Tenterà, e riuscirà, sempre di scavalcare qualsiasi ostacolo, qualsiasi gabbia. E non può essere, non deve essere, considerato criminale chi cerca cibo per la propria famiglia, un lavoro e rispetto. Criminale è chi specula sulle tragedie umane, chi massacra di botte e rinchiude persone inermi e civili. Criminali sono le mafie, i trafficanti di droga, gli sfruttatori della prostituzione. Quella droga che giunge nei festini dei lussuosi villini dei ricchi (vogliamo ricordare i dati della concentrazione di sostanze stupefacenti nelle acque del Po?) mentre povere donne vengono sfruttate per l'indegno e volgare mercato alimentato da viziati strapagati, padri di famiglia della società perbenista e (dis)umanità varia della società occidentale.

40.000 occidentali ogni anno giungono nel Sud Est asiatico. La loro meta sono squallidi bordelli dove pagano per violentare bambine e bambini inermi. Si chiama pedofilia. Ma la definiscono turismo. Ricordiamocelo mentre attraversiamo le strade delle città. Quando ci capiterà di veder passare dall'altro lato un migrante dai tratti somatici asiatici. E quando sentiremo persone raccontare il loro viaggio di piacere nel Sud Est asiatico.

E domandiamoci se questo è un uomo. O, ancora più giustamente, chi è il criminale? Chi andrebbe rinchiuso?

Alessio Di Florio


siamo noi “i protagonisti della storia e cioè della vita. [...] Ogni uomo e ogni donna lo è. Lo sono le tante persone che difendono la propria condizione e dignità a mezzi di fatiche e di sconfitte

Luigi Pintor

1 commento:

Sabatino Di Giuliano ha detto...

Ne ho parlato spesso dell'esigenza e del diritto di abitare la Tera, Gaia, ovunque. L'uomo nasce libero.
Tocchi argomenti drammatici.
Cio' che lascia sgomenti e' che ci riteniamo civili e al di sopra degli animali, perche' abbiamo un'anima!
Ipocrisia

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