venerdì 8 febbraio 2013

UNA CAMPAGNA ELETTORALE INUTILE

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Oggi la Banca centrale europea ha comunicato che anche nei prossimi mesi la crescita dell’eurozona rimarrà molto debole. Considerando che l’Italia fa parte dell’area più debole dell’unione monetaria, almeno in questo momento, ciò significa che nei prossimi mesi la recessione si dilaterà fino alla fine dell’anno. Le previsioni del 2012 avevano sottostimato la contrazione del Pil, superiore ai due punti percentuali in meno, e quest’anno il nostro paese perderà ancora terreno, proseguendo nella sua scivolata che cancella vari anni di ricchezza nazionale prodotta.
La campana suonata da Mario Draghi non sarà però recepita da nessun leader, a giudicare dalla frustrante campagna elettorale attualmente in corso. Il ritorno di Silvio Berlusconi ha riportato la politica italiana ai suoi consueti vizi, per i quali però non si può certo dare la colpa solo ai partiti. E’ però piuttosto evidente come tra i candidati alla presidenza del Consiglio delle varie coalizione in campo la realtà drammatica del paese, e un contesto europeo per certi versi ancora più problematico, sia volontariamente dimenticato per propagandare il consueto armamentario di illusioni.
I rimborsi dell’Imu da finanziare con i miliardi della Svizzera rimarranno probabilmente la promessa più ridicola sentita in questo mese di follia onirica scandito dalle ossessive presenze televisive e radiofoniche dei vari candidati, ma l’intero corso della campagna elettorale appare indirizzato verso un’unica destinazione, l’ennesimo naufragio con tanto di bancarotta della politica. Dopo un governo tecnico la soluzione più probabile appare una riedizione dell’esperimento, in modo palese, oppure per via delle condizionalità che ci imporrà la Banca centrale europea nel caso in cui il rischio default si materializzasse di nuovo così come è capitato un anno e mezzo fa.
Andrea Mollica

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