Triatoma infestans: vettore del morbo di Chagas.
In America Latina i pazienti affetti da Aids sono circa 1,6 milioni a fronte dei circa dieci milioni che convivono con il morbo di Chagas. I Medici Senza Frontiere hanno sottolineato che alcuni Stati come il Paraguay e la Bolivia, dove la malattia è endemica, devono fare i conti con la scarsità dei farmaci che possono curare tale patologia nella fase iniziale. Il morbo di Chagas si sviluppa in due fasi: una acuta e l’altra cronica. La prima, che segue la puntura dell’insetto-vettore, si caratterizza per la presenza di alcuni sintomi quali: febbre, dolori articolari, nausea e affaticamento. Un segnale distintivo che facilita la diagnosi della patologia parassitaria è il “segno di Romaña”: un gonfiore delle palpebre dell’occhio che si trova sullo stesso lato della puntura dell’insetto. In rari casi, questa fase della malattia rappresenta un pericolo di vita per chi ne soffre, anche se sono state segnalate morti a causa di miocardite e meningo-encefalite. La sintomatologia del morbo di Chagas regredisce spontaneamente nel 90% dei casi, in tre/otto settimane. Nonostante la guarigione, l’infezione continua e diventa cronica. Si ritiene che una percentuale variabile tra il sessanta e l’ottanta per cento delle persone non arrivi a sviluppare la malattia, mentre il restante quaranta/sessanta per cento va incontro a gravi problemi nervosi, cardiaci e dell’apparato gastrointestinale.
Caterina Stabile
Nessun commento:
Posta un commento