Ogni anno si gettano nei rifiuti 25 milioni di tonnellate di alimenti consumabili. Una cifra che corrisponde alla meta' delle importazioni alimentari dell'intera Africa. Circa 18 milioni di tonnellate vengono buttate da case private, negozi, ristoranti, hotel e aziende alimentari.
Il resto viene distrutto nel percorso tra le fattorie o i campi e i negozi. E questo ci costa circa 37 miliardi di euro (il 3 per cento del Pil), senza contare lo spreco di risorse e i danni all'ambiente. Un vero schiaffo alla miseria che durante i 15 giorni delle feste di fine d'anno tocchera' il suo apice negativo: tra pranzi di Natale e cenoni di Capodanno, per finire con le tavole imbandite per l'Epifania, finiranno nella spazzatura piu' di 500 mila tonnellate di cibo, circa il 25 per cento della spesa totale alimentare per le festivita'. Andranno cosi' in fumo 1,5 miliardi di euro. Quasi 80 euro a famiglia. Il tutto frutto di cattive abitudini che, nonostante la crisi economica, continuano, purtroppo, a sussistere. E' quanto sottolinea la Cia-Confederazione italiana agricoltori che ha compiuto un'indagine dalla quale si rileva che tra i prodotti piu' sprecati troviamo pane, l'ortofrutta (circa il 40 per cento dello spreco), il latte e i formaggi, la carne.
Gli sprechi maggiori -sostiene la Cia- si avranno soprattutto a Natale (cene e pranzi del 24, 25 e 26 dicembre), quando le famiglie italiane getteranno nei cassonetti dell'immondizia una cifra pari a un miliardo di euro, piu' di 50 euro a famiglia. Tra Capodanno e l'Epifania nella spazzatura troveranno, invece, alloggio piu' di 165 mila tonnellate di cibo, per un valore, a nucleo familiare, poco meno di 30 euro. In pratica, circa un terzo delle portate preparate per allestire le tavole delle feste finisce nel bidone della spazzatura. (AGI)
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1 commento:
Io non credo che si butterà molto quest'anno, almeno nelle famiglie che non hanno da riempire molto i sacchetti della spesa. Ma so che i supermercati invece buttano un sacco di roba ogni giorno ed è tutto cibo sprecato, buttato solo perchè non può esser tenuto per più di un giorno e sono obbligati a buttarlo. Non è una cosa assurda questa? Potrebbero mettersi d'accordo con qualche associazione di volontariato e darlo a chi ne ha bisogno. E' assurdo che queste aziende alimentari non si preoccupino di questo e poi passano delle pubblicità in cui fanno credere che loso si occupano di tutto e di tutti, ma evidentemente non di se stesse.
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