mercoledì 10 giugno 2009

REPRESSIONE IN PERU’

Continuano gli scontri nell'Amazzonia del Perù. I morti accertati sarebbero sino ad ora 34. Il governo aprista di Alan García Pérez ha dato il via all'alba di venerdì ad una brutale repressione nell'Amazzonia Peruviana contro i popoli indigeni in agitazione pacifica per chiedere la revoca dei decreti incostituzionali emessi dal governo per favorire l'implementazione del TLC con gli Stati Uniti , in violazione dei diritti costituzionali e dei trattati internazionali sottoscritti dal Perù.

Alcune foto scattate durante la repressione di Bagua testimoniano la brutalità della repressione


Servizio video girato da una televisione locale di Bagua racconta la violenza della repressione



Intervista a Alberto Pizango, leader indigeno dell'Amazzonia Peruviana (in spagnolo)


Le informazioni sono confuse, non ci sono cifre ufficiali, ma le fonti parlano ormai di 34 morti accertati. Leggi il primo bollettino diffuso ieri dalla CAOI
La repressione è scattata a pochi giorni dalla conclusione del IV Vertice Continentale dei Popoli di Abya Yala, durante il quale le popolazioni indigene del continente avevano espresso totale appoggio alla lotta del popolo amazzonico peruviano. Leggi la Dichiarazione Finale
Da due mesi le popolazioni indigene del Perù stanno portando avanti mobilitazioni pacifiche in difesa dell'Amazzonia, confluite in un massiccio sollevamento popolare appoggiato via via da altri settori sociali del paese. Per approfondire leggi: Esplode in Perù la protesta indigena / Stato d'emergenza e sollevamento indigeno in Perù.
La rapida crescita della forza e della visibilità del movimento indigeno peruviano negli ultimi mesi è l'ultimo passo di un processo organizzativo che conta su anni di lotte di moltissime comunità indigene e rurali, andine ed amazzoniche, contro gli impatti di megaprogetti soprattutto estrattivi, come nel caso della Miniera Yanacocha. [Fonte: CDCA]
Le mobilitazioni moltitudinarie e l'appoggio internazionale ricevuto dal movimenti indigeno devono aver spaventato il governo neoliberale di Garcia inducendolo a mettere in atto una repressione sanguinaria per mettere un freno alle proteste che crescono giorno dopo giorno nel paese. Secondo i portavoce dei movimenti indigeni del Perù “È la chiara risposta del regime a 57 giorni di lotta pacifica indigena e di cosiddetti dialoghi e negoziazioni con il governo che finiscono come sempre con il rumore delle pallottole e la brutalità, le stesse di più di 500 anni di oppressione”. Fonte: A Sud

Il massacro dei giorni scorsi ha ricevuto la condanna nazionale ed internazionale. Il Difensore del Popolo, importanti settori della Chiesa ed altre istituzioni peruviane si sono pronunciate al riguardo.
Come emerso dal IV Vertice Continentale di Popoli e Nazionalità Indigene dell'Abya Yala, l'impegno dellee organizzazioni sociali di tutto il mondo è di realizzare, in tutti i paesi, manifestazioni e sit-in davanti alle sedi diplomatiche peruviane; appoggiare la richiesta di un giudizio internazionale a García Pérez ed il suo governo per il genocidio e per violazione di Costituzione, leggi ed trattati internazionali che sanciscono e proteggono i diritti dai popoli indigeni.
Coordinazione Generale CAOI
Fonte: Minkandina

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