lunedì 1 giugno 2009

LA RECESSIONE MONDIALE DÀ RESPIRO AI BOSCIMANI

La recessione mondiale sta dando alla battaglia dei Boscimani un po’ di respiro. A causa della crisi, infatti, è stata sospesa l’apertura della miniera prevista presso la loro comunità di Gope, all’interno della Central Kalahari Game Reserve. Nei mesi scorsi, la domanda di diamanti è crollata e in febbraio le autorità hanno anche deciso di chiudere tutte le miniere del Botswana per due mesi.



La miniera di Gope, che precedentemente apparteneva a De Beers, è sempre stata al centro dell’accesa controversia internazionale sul reinsediamento forzato dei Boscimani. Appena dopo la conferma delle sue dimensioni e del suo valore, infatti, le autorità del paese costrinsero i Boscimani a lasciare la loro terra con la forza.
Survival International, così come i Boscimani stessi e molti altri osservatori indipendenti, hanno sempre sostenuto che la ragione principale dello sfratto dei Boscimani dalle loro terre ancestrali fossero i diamanti.
Per anni, la De Beers e il governo del Botswana hanno continuato a negare qualsiasi progetto minerario all’interno della riserva. Nel 2002, per esempio, Akolang Tombale, Segretario Permanente del Ministero delle Miniere, dichiarò: “non è stato scoperto alcun giacimento minerario che possa essere sfruttato commercialmente”. Sempre nel 2002, il portavoce della De Beers Fleur de Villiers descrisse il giacimento come “sub-economico” e, nel 2005, Andrew Bone, capo degli affari pubblici lo etichettò come “anti-economico”.
Poco dopo la storica vittoria giudiziaria dei Boscimani del dicembre 2006 (con cui i giudici sentenziarono che i Boscimani erano stati effettivamente costretti a lasciare la riserva contro la loro volontà), la De Beers vendette il deposito di Gope alla Gem Diamonds. Nel 2007, dopo aver stimato che il valore del giacimento si aggirava intorno ai 2,4 miliardi di dollari, la compagnia annunciò l’intenzione di aprire la miniera il più presto possibile.
La Gem ha ora ammesso il congelamento della miniera.
”Per tutta la durata del processo e degli sfratti dei Boscimani” ha commentato Stephen Corry, direttore generale di Survival, “il governo del Botswana ha continuato a ripetere all’infinito due mantra e cioè che i 'trasferimenti’ fossero stati volontari e che nella Riserva del Kalahari non ci fossero giacimenti che valesse la pena sfruttare. Entrambe le dichiarazioni erano completamente false. Da un lato, infatti, la Corte ha riconosciuto lo sfratto forzato dei Boscimani mentre dall’altra, la valutazione miliardaria del deposito di Gope confuta ogni dichiarazione contraria. La sola ragione per cui la miniera non è attualmente in costruzione è la recessione. Le dichiarazioni di Survival sono sempre state vere e lo sono ancora oggi quando denunciamo che i Boscimani continuano a vedersi negare i loro diritti. Il trattamento che il governo riserva loro è illegale e contrario alla costituzione del Botswana. Tragicamente, viene impedito loro persino di attingere acqua dal pozzo che si trova nella loro terra”.

A marzo, il relatore speciale delle Nazioni Unite ha compiuto una missione tra i Boscimani costatando personalmente il divieto di accedere all'acqua.


1 commento:

➔ Sill Scaroni ha detto...

Una crisi per alcuni è la sorte degli altri ...
Il popolo del Botswana deve essere celebrando.

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