Brasile, i prestiti sono a 24 mesi e vanno dagli 800 ai 2mila euro con tassi dello 0,64% al mese - Da settembre scorso le banche statali hanno concesso oltre 400 prestiti e nel 2012 si prevede un incremento di richieste del 300%.
Antonio José de Souza, 52 anni, proprietario di un piccola rivendita di cellulari all´interno del Complexo do Alemão, una delle favelas fino a poco tempo fa più violente di tutto il Brasile, aveva bisogno di denaro per aumentare la propria offerta di prodotti. Quando alla fine del 2011, l´agente della Caixa Econômica Federal ha bussato alla porta del suo negozio, il commerciante, senza pensarci due volte, ha richiesto un prestito da 2.300 euro: tre giorni dopo i soldi erano già sul suo conto.
Antonio è solo una delle 97 persone della favela che negli ultimi quattro mesi del 2011 hanno beneficiato del programma di microcredito agevolato della Caixa, una banca statale vincolata al ministero dell´Economia. La strategia dell´istituto finanziario è quella di inviare giovani, tra i 18 e i 22 anni, di basso reddito, ma in possesso almeno del diploma superiore, sul territorio per incontrare direttamente i commercianti e proporre loro la migliore soluzione: “Sono tutti abitanti della comunità. Conoscono gli imprenditori e riconoscono le loro necessità” spiega Bruno Fraga, supervisore della Caixa, al quotidiano Folha de S. Paulo. Il denaro, di solito, viene poi impiegato per piccole ristrutturazioni o per aumentare la gamma di prodotti in vendita.
Il Banco do Brasil, altro istituto con partecipazione a maggioranza statale, invece adotta una strategia meno aggressiva: gli agenti non bussano alla porta dei negozianti, ma incontrano il pubblico nelle filiali che nel 2011sono state aperte in tre favelas di Rio, il Complexo do Alemão, la Rocinha e la Cidade de Deus. Tre nomi che per decenni hanno incusso timore nella popolazione carioca e che invece, ultimamente, con la cacciata e l´arresto dei narcos e con l´ingresso delle UPP, le Unità di Polícia Pacificadora sono state appunto pacificate e messe in sicurezza. Il risultato è che, in appena tre mesi, sono stati erogati 330 piccoli prestiti per un totale di circa 400mila euro.
D´altronde nelle favelas di Rio risiede il 22% della popolazione di tutto lo Stato, circa 3 milioni di persone, un bacino di clienti potenzialmente enorme. Al contrario di quanto si possa pensare infatti, l´economia all´interno delle favelas di tutto il Brasile è straordinariamente attiva e nonostante la povertà, queste comunità rappresentano un mercato di consumatori, piccoli imprenditori e commercianti vastissimo.
I due istituti finanziari che per primi si sono lanciati nel business offrono condizioni di accesso al credito molto simili: i prestiti non vanno oltre i 6.400 euro per imprese che fatturano fino a 51mila euro all´anno. Al tasso agevolato dello 0,64% mensile, il debito può essere saldato in 24 mesi.
E per il 2012 gli istituti bancari si aspettano un vero e proprio boom di richieste e di erogazioni, la previsione è di assistere ad un incremento del 300%. Attualmente il microcredito per attività commerciali e imprese rappresenta il 20% della torta, mentre il restante 80% è credito per il consumo. Secondo gli analisti questa tendenza si invertirà già nel 2013: “Abbiamo molte operazioni in analisi che stanno per essere approvate” conferma Tarcisio Hubner, sovrindente del Banco do Brasil.
Il prossimo passo inoltre sarà quello di aprire nuove agenzie in tutte le 18 favelas di Rio in cui è già installata la Policia Pacificadora e dove, oltre alla pace, adesso c´è tanta voglia di sviluppo e benessere.
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2 commenti:
I buoni propositi sono sempre encomiabili, il problema è che durate il percorso bisognerebbe eliminare i loschi figuri.
@ mark
Le mele marce, purtroppo, sono sempre ovunque
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