mercoledì 28 dicembre 2011

“LA POVERTÀ PUÒ ESSERE SCONFITTA NEL 2015”

clip_image001Distribuzione del cibo in un campo profughi in Somalia (Afp)

Sconfiggere la povertà entro il 2015 «è possibile», questo almeno secondo il rapporto delle Nazioni Unite “Millenium Development Goals report 2011”. Secondo il segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon, «da oggi al 2015 dobbiamo assicurarci che le promesse fatte siano mantenute». Le linee di intervento che vanno dalla espansione dell’educazione scolastica alla lotta contro la mortalità infantile all’accesso all’acqua potabile, secondo le Nazioni Unite, «hanno aiutato molte persone a uscire dalla povertà».
Quasi dodici anni fa, era stata firmata la “Dichiarazione del Millennio e aveva fissato otto grandi obiettivi, dalla riduzione della povertà all’aumento della scolarizzazione e delle condizioni igenico-sanitarie. Nel report di questi giorni però non vengono specificati alcuni elementi di distorsione. Ad esempio molti dei buoni risultati ottenuti dal continente asiatico sono dovuti alla forte crescita cinese (un aumento costante del 10 per cento dal 1990). E l’aumento delle entrate da esportazioni, in molti casi è alterato a causa dell’inflazione.
Gli aiuti che vengono effettivamente corrisposti sembrano mancare di equità sociale, come nel continente africano, dove molti investimenti stranieri aumentano sì le entrate del paese, ma ad esse è collegato un aumento sostanziale delle disuguaglianze a causa della corruzione presente. A conferma di questo, il Gini index (che misura le disuguaglianze di reddito) registra i valori più alti proprio in Africa.
Secondo Giovanni Carbone, docente presso l’università Bocconi e ricercatore presso l’istituto per gli studi di politica internazionali (Ispi) i segnali sono incoraggianti, sopratutto «il netto miglioramento non solo asiatico ma anche dell’Africa sub sahariana: infatti 3 o 4 anni fa si era molto più scettici riguardo alla sconfitta della povertà». Proprio nella condizione generale del continente africano «qualcosa sta cambiando. Anche se il 2015 rimane un obiettivo ambizioso qualcosa si è messo in moto, come testimoniano gli alti tassi di crescita registrati negli ultimi 7 anni. Sicuramente non si è più in una fase di stallo». Carbone sottolinea anche l’importanza dell’intervento delle Nazioni Unite soprattutto nei processi di peace keeping che hanno ottenuto notevoli risultati negli ultimi anni sopratutto nei processi di democratizzazione.
Ma è possibile sconfiggere la povertà entro il 2015? Lo schema conclusivo, dopo tante parole ottimistiche, fa sorgere dei dubbi. Nel pagellone, l’Onu colora di verde tutto ciò che ritiene raggiunto o raggiungibile entro il 2015 ma gran parte degli obiettivi è stato raggiunto solo in Nord Africa e Asia centrale, cioè la Cina. Critica e molto grave, rimane la situazione dell’Africa sub sahariana, del sud est asiatico e dell’America latina. E ormai al 2015 mancano solo 3 anni.

Clicca su ciascun obiettivo per scoprire a che punto siamo










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L’ONU ci crede, noi lo auspichiamo, ma non crediamo che si avvererà.
Tutto è possibile, ma solo una rivoluzione delle coscienze può portare ad una redistribuzione del reddito tale da garantire una vita dignitosa a tutti gli esseri della nostra specie.

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