Con il 56 per cento dei consensi, la candidata del
Partido dos trabalhadores (Pt),
Dilma Rousseff, è stata eletta ieri presidente del Brasile per i prossimi quattro anni. Al suo avversario nel ballottaggio,
José Serra del
Partido da social democracia brasileira (Psdb), è andato il 44 per cento. Dal 1º gennaio 2011 la Rousseff succederà al presidente uscente,
Luiz Inácio Lula da Silva.
Dilma Rousseff
L'esito della seconda e decisiva tornata elettorale era stato ampiamente anticipato dai sondaggi degli ultimi giorni. Le più recenti proiezioni, rese note sabato 30 ottobre, assegnavano alla "Lady di ferro" (primo presidente donna e quarantesimo in ordine cronologico della
República Federativa do Brasil) un vantaggio oscillante tra i dieci e i dodici punti percentuali. Non vi erano pertanto incertezze sul risultato finale, perlomeno nella sua sostanza. Quelle che si sono decise poche ore fa, in ogni caso, sono state le presidenziali brasiliane più combattute dal 1989. Quell'anno,
Fernando Collor de Mello superò al secondo turno delle elezioni Luiz Inácio Lula da Silva con il 53 per cento dei consensi contro il 47. Nel 1994 e nel 1998,
Fernando Henrique Cardoso ottenne il successo già al primo turno, rispettivamente con il 54,3 e con il 53 per cento dei suffragi. Nel 2002, l'attuale presidente Lula sconfisse José Serra al ballottaggio con il 61,3 per cento delle preferenze contro il 38,7. Quattro anni dopo, lo stesso Lula si ripeté con il 60,8 per cento, imponendosi nella seconda tornata elettorale su
Geraldo Alckmin, fermo al 39,2.
Dilma Vana Rousseff, di Belo Horizonte, è figlia di un immigrato bulgaro e di una casalinga. 62 anni, divorziata, ha una figlia. Attivista e prigioniera della dittatura durante il regime militare, si è trasferita a Porto Alegre negli anni settanta, crescendo politicamente nei quadri della sinistra gaúcha.
Petista dal 2001, è stata ministro dell'Energia e della Casa Civil nei due governi Lula.
AntonioForni
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