lunedì 18 gennaio 2010

IL “FUNESTO SLUM GALLEGGIANTE”

PORT-AU-PRINCE - Il “funesto slum galleggiante” - così Graham Green definì Haiti nel suo capolavoro “I commedianti” - oggi ha i colori della morte. Da allora, non è cambiato nulla, ad Haiti, il paese del voodù e degli zombi, dei Duvalier e dei tonton-macoutes. Un Paese che era da sogno: spiagge bianche, mare limpido e incontaminato, montagne verdi e fertili. E che oggi si presenta al mondo come un immenso cimitero a cielo aperto. Rovine, palazzi crollati, colline straziate, e cadaveri. Quanti cadaveri….

22738_253564457457_559822457_3263603_6902081_n


E’ piovuto, ieri sera, ad Haiti, e l’acqua ha trascinato giù, verso il mare, centinaia di corpi straziati, seminudi. «Non possiamo fare bilanci, ma le vittime sono più di mezzo milione…» Sì, avete letto bene, 500mila morti, un’apocalisse.

22738_256576652457_559822457_3273564_7523385_n


Erano nove milioni i neri di Haiti condannati da secoli a vivere di stenti e di sofferenze, di miserie e di schiavitù. Nove milioni divorati dall’Aids che avanza, destinati a morire lentamente in un paese senza più economia, senza più risorse. E’ uno dei paesi più poveri e più popolati del mondo, Haiti, parte occidentale dell’isola Hispaniola, su cui approdò Cristoforo Colombo nel 1492 e colonizzata, in seguito dagli spagnoli. Un paese ricco di contrasti e di paradossi. Un paese esplosivo. Con personaggi che stanno al governo lo spazio di una stagione. O anche meno. Dai tempi di Toussaint Louverture e Dessalines, che nel 1803 cacciarono via i francesi e proclamarono l’indipendenza, una sequela di dittatori. Con una sola pausa, nel 1915, quando la borghesia mulatta, con l’appoggio dei marines americani trasformò l’isola in un “protettorato” Usa. E cominciò ad arrivare il turismo d’èlite. Dollari e investimenti.
Nel 1957, però, Francois Duvalier con la scusa di ristabilire l’indipendenza si autoproclamò presidente a vita. Instaurò un regime violento, corrotto, sanguinario. In 14 anni, fece uccidere più di 30mila persone, trucidate dai suoi fedelissimi “tonton-macoutes”, una sorta di guardia presidenziale armata fino ai denti. Toccò al figlio Jean Claude, detto “Baby Doc”, continuare sulle orme paterne. E per altri 16 anni, migliaia di morti, migliaia di soprusi, di angherie, di sofferenze. Con i “tonton-macoutes” che avevano trovato nuovi business miliardari da accoppiare alle estorsioni ed alle ruberie: la vendita del sangue e dei cadaveri. Per quei poveri neri le trasfusioni -effettuate in condizioni igieniche spaventose -erano diventate l’ultima risorsa.
E che dire poi del voodù, la religione africana importata dagli antichi schiavi e “controllata” dalla famiglia Duvalier? “Papà Doc” era un “hugan” (prete voodù) e praticava riti sanguinari. Voodù e zombi, i morti viventi, schiavi nella mente e nel pensiero inviati nella vicina Santo Domingo, a tagliare la canna da zucchero. Un commercio che prolifera ancora, quello degli zombi. Girano di notte, questi “morti viventi” (in realtà sono drogati dai sacerdoti del voodù con potenti allucinogeni) soprattutto alla Saline, un agglomerato di vecchie baracche di Port-au-Prince. Dopo Duvalier, dopo la grande fuga, dopo che il regno del male e del terrore sembrò finire, in quella memorabile notte del 6 febbraio 1986, quando Baby Doc, il “maiale nero” scappò a bordo di un aereo da trasporto americano, ancora dittatori, ancora sangue, ancora morti.
Sono passati in tanti, ad Haiti, generali e pseudo-generali, preti spretati, politici e politicanti. Ed hanno lasciato il paese in condizioni di miseria infernale. In mezzo a questa folla che brulica dolorosamente e febbrilmente come un groviglio di vermi in una piaga.

22738_256570457457_559822457_3273544_3759776_n

E non si placa dall’altra notte, quando i marciapiedi delle strade appaiono a perdita d’occhio ricoperti di corpi senza vita distesi sulle lastre di cemento come morti su un campo di battaglia. Dove tutti continuano ancora ad inginocchiarsi.

22738_253571917457_559822457_3263622_5784137_n

E pregano. Dio o “Dunbala”, il dio del fuoco del voodù. O tutti e due insieme. Pregano e scappano. A migliaia premono al confine con Santo Domingo, a migliaia sono in mare, su piccole e fatiscenti imbarcazioni, la prua verso la Florida, verso la salvezza, verso la vita.

Mimmo Porpiglia

SE DIO C’È… NON È QUI

Nessun commento:

LinkWithin

Blog Widget by LinkWithin