Il multimilionario neozelandese S. Jennings, presidente del gruppo di investimenti Renaissance Capital, da per “conclusa” l’era del dominio dell’Occidente. “Non è in declino, è già terminata”, ha detto l’imprenditore in una internista al giornale russo Vedmosti.
Con il passar degli anni, si capirà che oggi comincia un’era economica totalmente diversa, dice Jenings. La fase anteriore, secondo lui, è terminata sia sul piano economico che finanziario, e sta toccando fondo in quello geopolitico. I mercati emergenti, che già creano il 50% del PIL mondiale, cresceranno a un ritmo accelerato. Prenderanno il sopravvento i Paesi che non fanno parte del G7.
Renaissance Capital e FMI valutano che il Pil della Cina (in dollari), aumenterà del 151% per il 2014 in comparazione con il 2007. Quello della Russia un 52%, l’India un 58% e quello dell’Africa un 52%. Le sette economie più industrializzate del planeta e l’Unione Europea cresceranno –nello tesso periodo- un 14% e un 6%.
Jennings prevede un travaso a grande scala di capitali, risparmi e risorse umane dall’Occidente ai mercati emergente, così come una rivalorizzazione delle monete e degli utili. La crescita più grande non sarà quella delle multinazionali nè le compagnie USA, ma le imprese locali delle economie emergenti.
Il suo gruppo punta sull’industria dei petroli, miniere, gas e produzione di alimenti.
Ma non è solo il problema economia a determinare la fine dell’Occidente…..
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