domenica 6 settembre 2009

IN 4 ANNI ABBIAMO PERSO L'ALASKA

Secondo gli ultimi studi scientifici pubblicati, in quattro anni è andata perduta una massa di ghiaccio grande come l'Alaska e la calotta polare è sempre più fina. - L'Artico dà segnali di debolezza. Rispetto a ciò che è avvenuto negli ultimi anni, gli scienziati che hanno osservato l'evoluzione della calotta polare hanno tirato conclusioni molto negative. Un rapporto elaborato dalla NASA e dall'Università di Seattle (USA), pubblicato nella rivista Journal of Geographical Research Oceans, afferma che il ghiaccio dell'Oceano Glaciale Artico è sempre di meno.

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Dal 2004 al 2008, la massa ghiacciata si è ridotta di un una superficie pari all'estensione dell'Alaska, oltre ad aver subito una riduzione del suo spessore di più di mezzo metro. Inoltre il ghiaccio che resiste alle temperature estive è sempre di meno.

É la prima volta che si fanno stime di questo tipo, realizzate grazie ai risultati forniti dall'ICESat, il satellite della NASA creato per osservare le nubi, il ghiaccio e la Terra. In particolare, nel caso dell'Artico, c'è un fondamentale aspetto da considerare per studiarlo: il volume di ghiaccio non è costante durante l'arco dell'anno. In inverno, la mancanza di luce solare facilita sostanzialmente l'aumento della calotta. In estate, invece, l'arrivo del sole, del vento e delle correnti oceaniche provocano una diminuzione del ghiaccio di grande rilevanza. Rispetto a questo processo di contrazione, è stato osservato che l'aumento del ghiaccio in inverno non compensa le perdite del periodo estivo. Questo ha comportato una perdita di 1,54 milioni di chilometri quadrati di ghiaccio negli ultimi quattro anni.

L'aumento del ghiaccio in inverno non compensa le perdite del periodo estivo. Meno ghiaccio antico

La diminuzione del ghiaccio non si osserva solo rispetto al volume totale, ma anche rispetto allo spessore della calotta glaciale. Le misurazione dell'ICESat stimano che, dal 2004 al 2008, l'Artico si sia assottigliato di 68 centimetri, ad un ritmo di 17 centimetri l'anno. È la prima volta che il ghiaccio nuovo è meno di quello antico. Il ghiaccio che è sopravvissuto all'ultimo periodo estivo è solo il 32% di quello totale, mentre il 68% si è formato nell'ultimo inverno.

Gli ultimi rapporti del Centro Nazionale di Dati sulla Neve e il Ghiaccio degli Stati Uniti (NSIDC), pubblicati il 6 luglio, confermano questo panorama. A giugno, l'Artico ha perso 2,05 milioni di metri quadrati, ad un ritmo di 68.300 chilometri quadrati al giorno.

Per ora la massa è un più grande di quella del 2007, l'anno del disgelo più forte

In questo modo, quando ancora rimane da superare la metà del periodo del disgelo, che termina a settembre, il ghiaccio che rimane nell'Artico è sotto la media misurata nel periodo che va dal 1979 al 2000. è a soli 337.000 chilometri quadrati in più rispetto ai dati del giugno del 2007, l'anno in cui si è battuto il record per la minor superficie di ghiaccio raggiunta. Il 16 settembre di quell'anno, il volume si era ridotto di 4,13 milioni di chilometri quadrati.

A giugno 2009, le temperature più elevate sono state registrate nel mare di Laptev e in quello di Beaufort, rispettivamente a nord della Russia e nel Nord America. Nella zona atlantica, invece, sono state registrate temperature un po' più basse del normale.

Livelli simili a quelli del 2007, anno record

La bassa pressione a nord della Russia e l'anticiclone a nord del Canada offrono una situazione molto simile a quella osservata a giugno del 2007, l'anno record. Allora il disgelo ha accelerato bruscamente in luglio, cosa che quest'anno non è avvenuta. Gli scienziati attribuiscono la diminuzione del ghiaccio al riscaldamento globale e ai recenti cambiamenti nella circolazione oceanica.
L'Oceano Glaciale Artico è un sistema che si retroalimenta. Il ghiaccio possiede un grande potere riflettente, così che le radiazioni solari che raggiungono questa zona apportano poco calore. La scomparsa di massa gelata, però, accresce l'effetto dei raggi del sole, che aumentano la temperatura dell'acqua e del mare, provocando un disgelo maggiore.
http://www.publico.es
www.ecoportal.net

3 commenti:

SCHIAVI O LIBERI ha detto...

E pensare che l'ex amministrazione americana ha tenuto nascosto le foto che certificavano questo disastro ambientale.

Sill Scaroni Photography ha detto...

Terribile situazione in Alaska ...
Ciao.

Sill

amatamari© ha detto...

Mi chiedo se l'indifferenza verso la catastrofe ambientale che sta accadendo deve toccare le case dei potenti per potere trasformarsi in volontà politica di cambiamento.
E' altamente probabile che accada proprio questo: nel frattempo ognuno continua a farsi i fatti propri dormendo il sonno della ragione.

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