mercoledì 15 aprile 2009

NERO VERSO IL BOOM


1,8 miliardi di irregolari, ma con la crisi si arriverà a due terzi del lavoro globale
Non solo il lavoro nero ha raggiunto nel mondo dimensioni preoccupanti, ma con la crisi il fenomeno è destinato ad aumentare esponenzialmente, fino a coprire - nell'arco del prossimo decennio - ben i due terzi degli occupati globali (oggi siamo già alla metà). Il quadro viene fuori dall'ultimo rapporto dell'Ocse, che traccia numeri e caratteristiche degli sfruttati su tutte le facce del pianeta: la recessione spinge chi offre lavoro a operare ulteriori tagli e risparmi, con conseguenti restringimenti di diritti, tutele e sicurezza, e la mancata applicazione dei contratti collettivi.

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L'Ocse calcola che il numero di lavoratori in nero è pari alla metà della forza lavoro globale: ben 1,8 miliardi di persone su 3 miliardi totali di occupati, lavora senza un contratto formale e senza previdenza sociale. Non solo - sottolinea ancora l'Ocse - il loro numero è destinato ad aumentare fino ad arrivare a due terzi della forza lavoro entro il 2020, e potrebbe salire ancora. Con l'aggravamento delle condizioni del lavoro, legato alla crisi economica, è destinata a peggiorare anche la povertà nei Paesi in via di sviluppo.

Altro numero preoccupante: più di 700 milioni di lavoratori in nero sopravvivono con meno di 1,25 dollari al giorno, cioè neppure un euro (0,94 per la precisione); circa 1,2 miliardi vive con meno di 2 dollari al giorno. L'attività economica informale, escluso il settore agricolo, riguarda tre quarti dei posti di lavoro nell'Africa Sub Shariana, più di due terzi nell'Asia del Sud e del Sud Est, metà in America Latina, Medio Oriente e Nord Africa e quasi un quarto nei Paesi in transizione. Se si include l'agricoltura, la percentuale del lavoro nero sale ulteriormente e nel Sud-est asiatico supera addirittura il 90%. In un quadro già drammatico, la crisi sta espellendo molte persone dal lavoro formale: nei Paesi in via di sviluppo, dove non esistono i sussidi di disoccupazione, questo fenomeno le obbliga ad accettare lavori in nero, poco pagati, senza protezione sociale e ad alto rischio.

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Image by FriskoDude via Flickr

La storia del resto dimostra che il lavoro informale aumenta nei periodi di difficoltà. Durante la crisi argentina del 1999-2002, l'economia accusò una contrazione di un quinto e la porzione del lavoro in nero aumentò dal 48% al 52%. Secondo l'Ocse, a essere colpite dall'aumento del lavoro nero, e quindi della povertà, saranno in particolare le donne, che costituiscono la maggior parte dei lavoratori con occupazioni di scarsa qualità, ma anche i giovani e gli anziani finiranno con più facilità nel sommerso. «Anche durante i periodi buoni, in cui ci sono alti tassi di crescita economica, in molti Paesi in via di sviluppo l'occupazione informale aumenta», nota d'altro canto Johannes Jutting, uno degli autori dello studio. L'India ne è un esempio: l'economia è cresciuta oltre il 5% l'anno nell'ultimo decennio, ma 9 lavoratori dipendenti su 10, cioè circa 370 milioni di persone, non hanno la previdenza sociale.
Secondo l'Ocse sono necessarie misure «immediate e non convenzionali»: vanno creati posti di lavoro di buona qualità non solo nel settore formale, ma anche in quello informale. Elementi chiave di questa strategia sono il miglioramento delle infrastrutture, lo sviluppo delle capacità dei singoli, le riforme istituzionali e risorse anche per le attività informali. Tali misure andranno accompagnate da micro-credito o da programmi di finanziamento e da donazioni. Resta il fatto che con il lavoro nero in aumento, l'obiettivo del Millennium Development Goal di dimezzare la povertà nel mondo entro il 2015 diventa sempre più un miraggio.



5 commenti:

Le Favà ha detto...

Purtroppo il nero dilaga perchè in Italia i controlli li fanno solo alla gente che paga e che magari si dimetica uno o due caffè. diciamo ladri a gente che magari non dichiara 90 centesimi e si fa pagare multe di 1000-3000 euro a chi evade milioni. Senza vergogna.

Nicole ha detto...

Un po' come i controlli per la strada...fermano pacioccose e innocue famiglie. E' tutto sbagliato, tutto!

Pierprandi ha detto...

In un paese senza valori che ti aspetti...Un saluto a presto

➔ Sill Scaroni ha detto...

Terribile situazione, ma noi siamo in la lotta hasta la victória.

Grazie per condividere la informazione.
Ciao.
Sill

Sabatino Di Giuliano ha detto...

sono fuori sede catone con un collegamento di fortuna
un saluto a te caro Catone

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