martedì 28 aprile 2009

MIX DI GENI IMPAZZITI

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Poche settimane fa dalla Cina filtravano notizie frammentarie ma allarmanti di una nuova, grave epidemia virale. Il governo di Pechino ha cercato di mettere il silenziatore a tutta la faccenda, come per la Sars e per l’aviaria. «Nessuno ci deve morire tra le mani» è la parola d’ordine che le autorità hanno fatto circolare negli ospedali. In realtà l’infezione serpeggiava da un anno. Brutta storia. La malattia, indicata con l’oscura sigla Hfmd, irradiatasi dalla provincia di Henan, colpisce mani, piedi e bocca, causando danni neurologici. In fin di vita, i pazienti vengono dimessi con diagnosi generiche di malattie comuni: febbre, diarrea. Morendo a casa, le notizie della loro fine diventano inafferrabili. A causare l’Hfmd è l’enterovirus 71. Colpisce soprattutto i bambini sotto i cinque anni. Non esiste cura né vaccino.
Il settimanale cinese «Caijing» ha rotto l’omertà: «Dal 2008 in Cina ha colpito centomila persone, ma sul numero delle vittime non c’è ancora trasparenza». Cento volte più piccoli dei batteri, i virus sono in continua trasformazione. Il loro piccolo bagaglio genetico si evolve in pochi mesi. Questa natura camaleontica li rende particolarmente adatti a saltare la barriera di specie. Così virus fino a ieri confinati in animali che li tollerano perché hanno imparato a conviverci, possono diventare improvvisamente pericolosi per l’uomo. E’ il caso del virus della febbre suina. Il suo genoma è un nuovo mix tra il virus che colpisce i maiali del Nord-America e quello che colpisce i maiali euroasiatici. Ma è anche il caso tanto temuto della Sars e dell’aviaria, che infatti utilizza i maiali come ponte verso l’uomo. Dai maiali si pensava di ottenere organi per trapianti. I medici vi hanno rinunciato perché sono troppi i virus che potrebbero trasmetterci. A parte il notissimo Hiv dell’Aids, tra i virus recenti più temibili c’è Ebola.
Comparso nel 1976 in Sudan e nella Repubblica democratica del Congo (ex Zaire), sta devastando la già ristretta popolazione dei gorilla ma anche verso l’uomo è molto aggressivo. Tra il 1995 e il 2004 ha causato epidemie ricorrenti in Uganda, Congo e Sudan. Nel 2004 su 1850 casi di infezione i morti erano stati 1200. Altri 149 casi si sono registrati in Congo dal 2007 al 20 febbraio 2008, quando l’epidemia, almeno ufficialmente, si esaurì. L’Ebolavirus (ne esistono diversi ceppi) ha il suo serbatoio nei pipistrelli ma colonizza trentamila specie tra mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e artropodi. Sarebbe facile usarlo per fabbricare armi biologiche. Perciò è classificato come agente bioterroristico di categoria A. Si manifesta con emorragie intestinali, vomito, cefalea, vertigini. La Sars, Sindrome acuta respiratoria severa, apparve nella provincia cinese di Guandong ed estese la sua aggressione ad Hanoi e Hong Kong, tanto che l’Organizzazione mondiale della Sanità lanciò l’allarme globale. L’ultimo caso noto è del giugno 2003 a Taiwan, a luglio l’Oms ha dichiarato conclusa l’epidemia.
La Dengue fa la sua comparsa in Thailandia nel 1983. Nel nuovo millennio si calcola in tutto il mondo abbia colpito 50-100 milioni di persone. Considerata la più grave arbovirosi umana, trasmessa da una zanzara, causa febbre, debolezza, vomito. La rabbia dà epidemie ricorrenti. Esordisce nel 1700 in America, del 1885 è la prima vaccinazione, eppure dal 2000 a oggi ha prodotto ogni anno da 40 a 70 mila morti. Del 1993 è la prima epidemia di Sindrome polmonare da Hantavirus negli Stati Uniti, dove torna a farsi sentire nel 1998-99. Un nuovo focolaio si è avuto in Argentina e Stati Uniti nel 2003 con 350-400 infezioni all’anno. L’epatite C ha ormai infettato più di 200 milioni di persone nel mondo e il tre per cento della popolazione italiana. Nella forma più aggressiva porta al cancro del fegato. Sempre in agguato è il virus della febbre gialla, ma dal 1935 esiste il vaccino. Frequenti le epidemie in Africa e Sud America, con circa 30 mila morti all’anno. Il Marburg virus, isolato nel 1967 nella città tedesca, causa una febbre emorragica che ricorda l’Ebola. Nel 1999 in Malesia per la prima volta si è identificato nell’uomo il Nipah virus, è seguita un’epidemia a Singapore. Storicamente, il caso più interessante è quello del vaiolo. Edward Jenner ne ottenne un vaccino nel 1796, nel 1980 l’Oms lo dichiarò eradicato. Di esso sopravvive solo qualche esemplare, conservato in laboratorio.



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