sabato 11 aprile 2009

LA VOCE FUORI DAL CORO

venerdì 10 aprile 2009

RISURREZIONE CHE E' INSURREZIONE

Davanti alla tomba di Gesù Dio ha pensato alla vita, gli ha donato una vita nuova. Il Dio biblico si ribella alla morte, lotta contro le forze della morte, insorge contro la morte e la vince. Quello che si verificò per il nazareno è ciò che noi speriamo affidandoci al Dio fedele.Ma c'è una risurrezione-insurrezione contro tutto ciò che spegne la vita che oggi tocca a noi. Il cristiano e la cristiana che credono nella resurrezione hanno la necessità di una verifica storica,concreta. Se essi non insorgono, non si ribellano, non prendono posizione e non contrastano le leggi criminali che si stanno varando in questo paese contro i rom, gli stranieri, i barboni......allora è segno che non credono davvero nella resurrezione.

Bisogna scovare e stanare la morte nelle sue comparse, anche le più camuffate.

Se in Abruzzo sono crollate case di nuova costruzione, resta da domandarsi quanta disonestà ci sia in chi ha fatto i soldi a palate costruendo case di sabbia, pilastri compatti come il gorgonzola, armature robuste come un grissino. Senza questa indignazione rimaniamo nella rarefatta atmosfera dello spiritualismo, incollati al televisore come commossi guardoni di macerie.Il messaggio della resurrezione non può limitarsi nè alla commozione nè alla preghiera.

L'annuncio evangelico di Pasqua ci risvegli alla nostra responsabilità. Le feste pasquali hanno un senso solo se noi acquisiamo e pratichiamo nel quotidiano questa appassionata dimensione pasquale dalla parte delle persone più deboli. Il resto è retorica religiosa mille miglia lontana dalla fede.Pasqua significa collocarsi con chi lotta per il lavoro, per la salute, per la tutela degli stranieri, degli omosessuali, delle lesbiche, dei transessuali, dei rom, delle persone diversamente abili, dei malati psichiatrici.

Pubblicato da don Franco Barbero a 21:53

TERREMOTO

Le parole non si trovano per parlare dei dolori estremi. Ora è tempo di alleviare le sofferenze di chi resta.

Ma qualcosa dovremo pur imparare. L'unico "piano casa" davvero reale, necessario e da subito possibile non è quello dell'ampliamento delle villette, ma la messa in sicurezza dell'immenso numero di abitazioni fatiscenti o costruite senza i requisiti delle disposizioni antisismiche.E' sperabile che dopo l'emozione, resti un impegno preciso. Altrimenti ce ne staremo passivamente in attesa del prossimo e sicuro disastro.

Pubblicato da don Franco Barbero a 13:39

giovedì 9 aprile 2009

PASSERELLE IN ABRUZZO

Ministri e ministre ogni giorno si precipitano in Abruzzo. Ogni giorno il presidente del Consiglio vola a L'Aquila. Viaggi e parole e poco altro. Sono molto attenti a farsi riprendere dalle televisioni (che sono tutte in mano loro come strumenti di propaganda) , a far bella mostra di sè tra le macerie e tra la folla. E' ben motivata l'accusa della presidente della Provincia: " Non dialogano con il territorio, hanno interesse soprattutto alle telecamere. Vengono perchè sono imminenti le elezioni europee".

Berlusconi addirittura si presenta da ogni video come il novello e l'onnipotente salvatore della patria. Ancora una volta la sofferenza e le tragedie vengono sfruttate per i propri interessi di parte.

Pubblicato da don Franco Barbero a 14:43


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5 commenti:

upupa ha detto...

......E' il tempo di "fare" e non di "visite"sempre finalizzate alla telecamera!!!!!!!!Occorre prendere in mano la situazione per denunciare le responsabilità di tante vittime e di tante speculazioni....perchè le macerie parlano da sole....

Gianna ha detto...

Sono più che d'accordo con te.

il monticiano ha detto...

Un saluto e tanti auguri pasquali.

ilpoeta ha detto...

Chissà se dopo le elezioni europee qualcuno si ricorderà ancora dei terremotati...staremo a vedere.

Buona pasqua!

Unknown ha detto...

Se resurrezione dev'essere, auspico quella dell'intelligenza creativa a fin di bene... (anche ai potenti). Buone feste.

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