sabato 28 febbraio 2009

U RAZZISMU


Il fatto di cronaca : Nella cittadina tedesca di Rosenheim, il lavoratore siciliano Nunzio Lìcari di Catenanova è stato ucciso in una domenica del 1974 dal tedesco Bergauer, di 21 anni, che lo ha brutalmente assalito con pugni e calci lasciandolo moribondo sulla strada. L'assassino ha dichiarato alla polizia che non conosceva la sua vittima e che aveva commesso l'omicidio perché si era accorto che si trattava di un italiano. “io – ha aggiunto – non posso soffrire gli stranieri.” Il giornale bavarese “Münchener Merkur” nel riportare l'avvenimento commenta che l'odio razziale, soprattutto contro gli italiani, è alla base del delitto. Nunzio Lìcari era padre di cinque figli e aveva avuto un passato di miseria.

U RAZZISMU


Era unu di chiddi, e sunnu tanti,
i canuscemu di facci e pirsuna;
ca partinu ca sorti d'emigranti
ncerca di pani e ncerca di furtuna;
e c'è cu i chiama zingari e cu i chiama
genti du Sud parenti da fami.

Era unu di chiddi du travagghiu
c'havia i manu ricchi e i vrazza sani;
e na ciuccata dintra senza scagghiu
senza muddíchi e né crusti di pani,
e la ciocca aggiuccata cu la vozza
vúncia di chiantu nni li cannarozza.

Era sicilianu e carni nostra
Nunziu Lìcari di Catinanova;
di picciriddu sucava culostra
nta scorcia di sò matri, comu ova;
di granni appi spini e appi chiova
ventu e timpesta e mai un'arba nova.

E da Germania, pi disfiziu e pena,
scrivía littri d'amuri e di focu:
“Si manciu o bivu agghiuttu vilenu,
semu spartuti ma u me cori è ddocu.
Cca sugnu un straniu, carni senza prezzu,
súcanu sangu e dunanu disprezzu.”

C'è cu ritorna e c'è cu non ritorna
e lassa l'ossa dintra li mineri;
cu chiudi l'occhi e chiudi li sò jorna
senza li figghi allatu e la muggheri;
e c'è cu resta ddà mortu ammazzatu
di manu strània supra i nciacatàtu.

Unu di chisti fu Nunziu Lìcari,
ora a famigghia ci arrivanu l'ossa;
e i picciriddi c'aspettanu u patri
tàlianu a casa e ci pari na fossa:
scrivía littri, ora a littra è iddu
ammazzatu nnuccenti e a sangu friddu.


Ignazio Buttitta



In Italiano:
IL RAZZISMO

Era uno di quelli, e sono tanti,
li conosciamo di faccia e di persona,
che partono con il destino d'emigrante
in cerca di pane e di fortuna;
c'è chi li chiama zingari e chi li chiama
gente del Sud parenti della fame.

Era uno di quelli del lavoro
che aveva mani ricche e braccia sane;
una covata in una casa senza becchime
senza molliche e senza croste di pane;
e la chioccia accucciata con il gozzo
gonfia di pianto nella strozza.

Era siciliano e carne nostra
Nunzio Lìcari di Catenanova;
da bambino succhiava colostro
nel guscio della madre, come uova;
da grande ebbe spine ed ebbe chiodi
vento e tempesta e mai un'alba nuova.

Dalla Germania avvilito per la pena,
scriveva lettere d'amore e di fuoco:
“Se mangio o bevo inghiotto del veleno,
siamo divisi ma il mio cuore è con voi.
Qui sono un estraneo, carne senza prezzo,
succhiano sangue e mi danno disprezzo.”

C'è chi ritorna, c'è chi non ritorna
e lascia l'ossa dentro la miniera;
chi chiude gli occhi e chiude i suoi giorni
senza i figli e senza moglie vicino;
e c'è chi resta lì morto ammazzato
da una mano straniera sopra il selciato.

Uno di questi fu Nunzio Lìcari,
adesso alla famiglia arrivano le ossa;
e i bambini che aspettano il padre
guardano la casa e gli pare una fossa:
scriveva lettere, ora la lettera è lui
ammazzato innocente e a sangue freddo.

( Poesia tratta da Il poeta in piazza , Feltrinelli editrice, Milano 1974.)


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Nel dialetto siciliano, seppure da me non capibile, ha un timbro maggiore.

Per il resto, come dicevi tu ieri in uno dei tuoi commenti qui, stiamo effettuando una silente vendetta per quello che ci è stato fatto. Nessuno è meglio d'altri. Nessuno.

Anna ha detto...

L'ho letta in siciliano.
E' di questi giorni la notizia che la Lega aprirà numerose sedi nell'Italia del sud. Dicono di avere richieste pressanti.E si presenteranno anche alle elezioni amministrative, al sud.
Il razzismo è figlio dell'ignoranza. Quella di oggi è ancora più grave, perchè si fa vergognosamente strumentalizzare da questi individui.
Ricordo alcuni miei amici che emigrarono, negli anni 60, dal nostro povero Abruzzo per lavorare a Milano. La cosa non era diversa.
Homo homini lupus.....

catone ha detto...

Cara Anna , il potere oligarchico prospera sull'ignoranza del popolo e, come vediamo attraverso i media, la alimenta. Solo così può far passare come esigenze dei cittadini le proprie decisioni a danno delle più elementari norme di democrazia e rispetto dei diritti civili. Un saluto

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