Ricardo Ferrer Aluija
Il fenomeno della schiavitù, che ancora non è stato studiato in tutte le sue sfaccettature, ebbe a Puerto Príncipe — oggi Camagüey — caratteristiche speciali, perché questa zona era soprattutto dedicata all'allevamento del bestiame e, nella storiografia, Nuevitas è considerata una dipendenza territoriale nella quale proliferarono le fabbriche di zucchero e che ebbe una caratteristica particolare: fu lì che nel XIX secolo iniziò l'affitto degli schiavi. la loro presenza riguardava tutte le attività, dalla produzione di manufatti, al lavoro nel porto o nel commercio minorista, come testimoniano i documenti dell'epoca.
A Nuevitas, alla metà del XIX secolo, con un considerevole numero di fabbriche di zucchero, appena il venti per cento dei negri e dei mulatti erano liberi, mentre nel resto dell'Isola la loro percentuale era maggiore.
Nela città molte famiglie con entrate appena sufficienti o al bordo della povertà, le vedove, i soldati e alcuni lavoratori che disponevano di uno o due schiavi solamente, con poche possibilità di sfruttarli economicamente, trasformarono il loro affitto in una rendita stabile.
La prima metà del decennio dei quaranta dello stesso secolo XIX, molto attiva nella zona per la costruzione della ferrovia da Camagüey a Nuevitas, diede la possibilità a molti proprietari di schiavi di affittarli per realizzare il gigantesco movimento di terra per far giungere le rotaie sino alla prima stazione, inaugurata nel gennaio del 1846.
Esistono notizie relazionate alla fuga di schiavi a Nuevitas, sula loro abilità per fuggire dall'orribile sistema di proprietà degli uomini negri, come mercanzie da lavoro che creavano valori che anadavano al disopra delle possibilità reali che consideravano i loro proprietari, pubblicate nella stampa dell'epoca. Restano molte tristi storie della tratta negriera a Cuba, della sottomissione a cui erano sottoposte qulle persone negre o mulatte, portate dall'Africa come animali e affittate come qualsiasi oggetto lontano dalla condizione umana...
Scrive Nicolás Guillen nel suo bellissimo “Diario que a Diario" (Il giornale che ogni giorno):
GLI SCHIAVI EUROPEI
AVVISO IMPORTANTE
Sulla vendita e l'acquisto di schiavi, giovani ed in perfetta salute e anche sulle fughe degli stessi; degli scambi di schiavi con oggetti di interesse vario nella vita pubblica e in quella familiare.
VENDITE
Rivolgersi alla casa di D. Pedro Sebastian, al N.º 15 di Teniente Rey, dove inoltre si affitta anche un bue.
Due bianche giovani per aiutare:
rivolgersi in calle Cuba, casa N.º 4.
Una bianca che ha partorito da quattro mesi, senza segni né ferite, con buon latte abbondante, lavandaia comune, cuoca di cucina creola, sana e senza macchia, freschissima ragazza:
Si vende a 350 pesos netti per il venditore, in calle de la Paloma al N.º 133.
Una coppia di bianchi, fratelli di 8 e 10 anni, maschio e femmina adatti per distrarre i bambini della loro età.
Si vende anche una bianca (vergine) di 16 anni.
In Calle del Cuervo al 430 si daranno spiegazioni e prezzi.
SCAMBI
Pompe Funebri de la Negra Tomasa,
vicino al Vicolo del Tambor, (secondo isolato dopo la piazza),
per tutti i dettagli.
FUGA
Un bianco di statura media
Con occhi azzurri e capelli scuri,
senza scarpe,
con camicia a righe su fondo viola.
Chi lo consegnerà
verrà ricompensato.
San Miguel 31, fuori le mura.
Nella casa che chiamano Tejado.
UN ATTO DI GIUSTIZIA
Verrà condotto il prossimo venerdì
Per le strade della capitale
Con un coltello legato al collo,
Quello con cui ferì i suoi padroni,
Una coppia della quale era schiavo.
Gli infliggeranno cento cinquanta frustate
Per la sua pubblica vergogna
E altre cinquanta
Là dove si espongono i rei
Nella strada con lo stesso nome
All'ingresso della città.
Quando sarà guarito dai colpi
Verrà inviato a Ceuta
Per dieci anni.
http://www.archivocubano.org/
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