«Le ronde - ha detto il primo cittadino - così come sono concepite in Parlamento, dovrebbero essere soprattutto delle ronde anti immigrazione. Noi, invece, consideriamo i migranti gente perbene, una risorsa per il nostro Paese. La vera piaga che affligge il nostro territorio è la ’ndrangheta che, poco ma sicuro, non è di matrice africana.
Noi chiederemo ai cittadini immigrati di proteggere le nostre famiglie dai mafiosi e dai delinquenti, non dall’uomo nero. L’Italia non deve avere paura del diverso, deve piuttosto cogliere quest’occasione per arricchirsi a contatto con altre culture».
Ma il piccolo Comune reggino non è nuovo a iniziative singolari nell’ambito delle politiche dell’accoglienza. Da tempo, ad esempio, Caulonia aderisce al Servizio di protezione per i richiedenti asilo e i rifugiati, ospitando molti cittadini immigrati. E non finisce qui.
Nel marzo scorso, infatti, il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità una delibera che consente di modificare lo Statuto in modo da concedere il diritto di voto amministrativo agli immigrati residenti. «Nei prossimi giorni - spiega Ammendolia - si terrà la seconda seduta del Consiglio in cui ratificheremo la delibera di marzo.
Sicuramente il governo impugnerà il nostro Statuto per bloccarlo. Il ministro dell’Interno Maroni ha già annunciato che presenterà ricorso contro la nostra decisione ma noi andremo avanti lo stesso. A Caulonia la maggior parte delle persone vuole che venga concesso il voto anche a questi altri nostri concittadini».
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