giovedì 5 febbraio 2009

ARTE A KIBERA


Morro de Providencia a Rio de Janeiro

Il suo volto è sconosciuto, misterioso. Forse perché la missione del fotografo parigino JR è quella di rivelare i volti degli altri, delle persone che incontra nei luoghi più diversi del mondo. Proprio come la baraccopoli di Kibera, in Kenya, "sede" del suo ultimo progetto – talmente grande da essere visibile perfino da Google Earth.
Dopo le installazioni a Parigi, Amsterdam, Biennale di Venezia, Morro de Providencia a Rio de Janeiro, Muro della Vergogna in Palestina ora è toccato alla più grande baraccopoli di Nairobi accogliere le opere di questo fotografo.
Due giorni fa, dopo un anno di pianificazione, JR è riuscito a «vestire» duemila metri quadrati di Kibera (oltre un milione di abitanti) con immensi poster dei volti e dei sorrisi delle sue donne. Il materiale utilizzato, spiega l’artista, è resistente all’acqua: saranno dunque le fotografie stesse a proteggere le fragili case su cui sono montate, specialmente durante la stagione delle piogge. JR ha anche montato dei poster sul treno che passa, due volte al giorno, dalla baraccopoli, e sulla massicciata che separa la ferrovia dalle case: ogni volta che i convogli passeranno, completeranno i volti, rendendoli perfettamente visibili.

Baraccopoli di Kibera


2 commenti:

progvolution ha detto...

Quando l'arte vive nella contemporaneità coglie la sua essenza più vera
Sussurri obliqui

Sabatino Di Giuliano ha detto...

Sagace l'idea del treno che completa la scena delle immagini, per un arte in questo caso al "servizio" dell'uomo!

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