lunedì 2 maggio 2011

CENTINAIA DI FIORI GETTATI NEL MARE A DAKAR…

Centinaia di fiori gettati nel mare a Dakar per rendere omaggio agli undici milioni di africani divenuti vittime della tratta.
Il 27 aprile il mare davanti a Dakar è diventata una coperta di fiori, per rendere omaggio alle vittime della schiavitù. La tratta degli schiavi ha deportato 11 milioni di africani verso le colonie europee in America e nell'Oceano Indiano, in poco meno di 4 secoli.
Le navi cariche di prigionieri partivano proprio dal porto di Dakar, per fare tappa sull'Isola di Goree, 2 miglia al largo, luogo divenuto ormai simbolo della tratta, oggi dichiarato patrimonio mondiale dell'Unesco.
Durante la cerimonia di commemorazione, battezzata "Atlantico nero", un traghetto ha attraversato quel tratto di mare "intravisto per l'ultima volta da generazioni di africani strappati alla loro terra", come ha spiegato Karfa Diallo, presidente della Fondazione del Memoriale della Tratta dei neri. Dal traghetto sono state lanciate in mare decine di corone di fiori.

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Questa è solo l'ultima delle iniziative realizzate dal governo senegalese per non dimenticare la piaga della schiavitù: dopo aver approvato, un anno fa, una legge che mette al bando la schiavitù, poche settimane fa il ministro dell'istruzione Kalidou Diallo, nel corso di un'altra cerimonia in memoria delle vittime, ha promesso che i programmi scolastici saranno presto aggiornati con capitoli importanti della storia del Senegal, come la tratta degli schiavi e la partecipazione di soldati locali alle guerre europee, finora trattati solo nei corsi universitari.
La scelta della data non è casuale: il 27 aprile 1848 la Francia ha abolito la schiavitù in tutte le colonie. Con queste iniziative, il Senegal, primo paese africano a celebrarne le vittime, conferma la sua volontà di condannare la tratta, ma soprattutto quella di recuperare le radici della propria storia, di fare luce anche sulle pagine più dolorose, di fare quindi memoria, "perché il ricordo della schiavitù diventi una risorsa per l'integrazione tra i popoli".
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