mercoledì 23 marzo 2011

JEAN LIEDLOFF: L’ANTROPOLOGA TEORICA DEL CONTATTO CONTINUO MADRE-FIGLIO

L’antropologa e psicologa statunitense Jean Liedloff, teorica del recupero del “contatto continuo” tra madre e figlio come base del benessere individuale e sociale, è morta a San Francisco, in California, all’età di 85 anni.

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Nata a New York nel 1926, Liedloff iniziò la carriera accademica alla Cornell University come professore di antropologia e in questa veste prese parte dalla seconda metà degli anni Cinquanta a cinque spedizioni tra gli Yequana, indigeni della foresta amazzonica del Venezuela rimasti al livello culturale dell’età della pietra. In seguito, in base alle ricerche condotte su quelle popolazioni, l’antropologa mise a punto la sua originale rilettura critica del rapporto tra cultura occidentale e natura con la sua opera “The Continuum concept”, tradotta in diciotto lingue.
In italiano il suo libro è stato pubblicato con il titolo “Il concetto del continuum. Ritrovare il ben-essere perduto” dalle edizioni La Meridiana.
Vivendo per un certo periodo nell’ambiente degli Yequana, Jean Liedloff si rese conto di varie particolarità che rendevano gli indios di quei luoghi profondamente diversi da lei e dagli altri individui di razza bianca: essi erano dotati di una inalterabile gioia di vivere.
Infatti, gli Yequana erano sempre allegri e pronti a divertirsi persino in situazioni che ai bianchi avrebbero causato fatica e cattivo umore, come, ad esempio, il trasporto di pesantissimi tronchi d’albero fino in cima a una collina. Nel corso delle sue ricerche, la Liedloff scoprì che la gioia di quel popolo derivava dal modo in cui le donne facevano crescere i loro bambini: un modo del tutto naturale e istintivo. Quella gente aveva conservato l’antica saggezza nel corrispondere alle aspettative istintive dei loro bimbi
Nel suo libro più famoso, Liedloff sostiene che la prima violenza che caratterizza la nascita della vita nella nostra cultura è la rottura traumatica del rapporto madre-bambino sin dai primi istanti di vita. Quella separazione violenta del neonato dalla madre, imposta dalle moderne tecniche ospedaliere di gestione del parto, viene poi ripetuta spesso orgogliosamente nel corso della vita neo-natale. In realtà queste traumatiche privazioni infantili spesso costituiscono le premesse per la formazione di individui ansiosi, sradicati, aggressivi. A partire dalla sua originale esperienza di condivisione con una tribù di indios venezuelani, Liedloff mette in luce il nostro contraddittorio rapporto con il bambino, spesso devastante perchè privo delle più spontanee esperienze di “continuum” come la posizione dell’abbraccio e dell’allattamento al seno.
Fonte: Adnkronos
http://www.continuum-concept.org/

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