lunedì 14 febbraio 2011

IL NUOVO MONDO PARTE DALL'AFRICA

"Un altro mondo", come recita il motto del World Social Forum, e' possibile' e partira' da dove non e' mai arrivato, dall'Africa.

E non solo perche' l'undicesima edizione del Forum e' ritornata, a tre anni di distanza da Nairobi 2007, nel continente nero. Ma perche' e' l'Africa nella sua dimensione complessiva, fatta di arretratezze croniche ed enormi potenzialita', che si candida davvero a ruolo di protagonista mondiale. E' la lezione del Forum di Dakar dove il continente e' emerso come l'assoluto protagonista e la vera novita'. L'andamento stesso dei lavori racchiude l'immagine dell'intera realta'. Dopo un inizio difficile, tra caos organizzativo che ha stroncato quasi tutte le attivita' dei primi due giorni, il Forum e' andato in crescendo e ha chiuso come aveva iniziato: con un corteo di 50mila persone, colorato, musicale, caldo.

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'Another wolrd is possible'. Photograph: Liz Ford/guardian.co.uk

  Se la marcia di inaugurazione era stata monopolizzata dal presidente boliviano Evo Morales, che aveva arringato la folla al grido di "un mondo diverso si sta realizzando", i protagonisti della marcia finale sono le migliaia di senegalesi e di giovani di tante nazioni africane, testimoni in carne e ossa che "l'Africa cammina nella giusta direzione", come recitava lo striscione preparato da un'organizzazione nigeriana. Magari sul cammino intrapreso dal Brasile di Lula, uno dei personaggi che ha caratterizzato l'edizione senegalese.
  L'ex presidente brasiliano e' venuto a Dakar per dire "che un altro mondo non solo e' possibile, ma e' necessario", e ha indicato nel Paese sudamericano un modello da seguire per lo sviluppo degli stati africani.
  Oltre mille le organizzazioni presenti dal 6 all'11 febbraio, in rappresentanza di piu' di 130 nazioni, di cui 43 africane, quasi tutte quindi. Gli organizzatori del Forum hanno stimato in circa 100mila le persone che hanno partecipato a eventi sportivi, cineforum, mostre, concerti e centinaia di convegni che si sono svolti nel campus dell'universita' di Dakar, ma anche nei ristornati alla moda, nelle stanze ovattate dei centri culturali europei o dell'avveniristico auditorium di place de Souvenir, affacciata sull'oceano Atlantico, nel punto piu' a occidente del continente. Luoghi che hanno fatto storcere il naso a molti partecipanti perche' ritenuti incoerenti con i temi piu' sensibili e dibattuti della settimana: flussi migratori, sfruttamento sostenibile delle materie prime, proprieta' pubblica di beni essenziali come l'acqua, difesa della terra dall'acquisto massiccio delle grandi multinazionali agroalimentari, dialogo interreligioso, rivolte popolari e instaurazione della democrazia in nord Africa, nuove relazioni tra il 'Nord' e il 'Sud' del Mondo, riflessioni sullo schiavismo africano. (AGIAFRO)
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