domenica 5 settembre 2010

LA STORIA DI LUCKNE E LICKNEL

L’amore incondizionato, la compassione e il perdono di due fratelli dal Foyer St. Louis, il nuovo orfanatrofio NPH

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Il sole luccica e non vedo le bruciature immediatamente. Entriamo in casa e appena l’ombra scompare, mi accorgo delle cicatrici sulle braccia e sul viso.
Luckne ha sette anni, e assieme a 50 bimbi abbandonati e orfani ha appena traslocato nel nuovo orfanotrofio St. Louis. Costruito utilizzando vecchi containers per spedizioni, l’orfanotrofio è la parte più nuova dei Camps Father Wasson Angel of Light, creati dopo il terremoto per proteggere i bambini sfollati. I containers hanno un aspetto arioso che non ci si aspetterebbe, la luce che entra attraverso le numerose finestre e le candide lenzuola sui lettini nuovi, rendono questo posto frizzante e pulito. In questa caldissima domenica, osservo i bambini che diligentemente e con poche prosteste si occupano dei loro lavoretti.
E’ sorprendente la risposta di Luckne alla mia prima domanda. “Lavorare” mi dice sorridendo quando gli chiedo qual’è la cosa che preferisce fare al Father Wasson Angel of Light. Gli do un secondo per cambiare idea, ma si siede sorridente e allora gli chiedo “Niente altro?”. Lui annuisce:
“Scrivere”
“Sai scrivere?”
“No,” scuote la testa. “Ma qui imparerò e sono certo mi piacerà tanto”.
A questa risposta sorrido anche io. “Niente altro che ti piace o non ti piace?”
Lui annuisce senza più nessun sospetto. Football (lo sport preferito), BC (il cantante preferito), e domino (il gioco preferito). Come tutti i bimbi di 7 anni è sulle spine per raggiungere i suoi amici e quindi finiamo l’intervista velocemente.
“Come si è fatto tutte quelle bruciature?” chiedo, non appena Luckne raggiunge i suoi amici in giardino. Faccio la domanda a Jean Francois, uno degli ex allievi tra le 145 persone (la maggiorparte ex allievi) assunte al Father Wasson Angel of Light. Quando avevo chiesto un bimbo con cui parlare, è stato lui a suggerirmi Luckne.
Jean-Francois scuote la testa. “E’ una storia incredibile quella di Luckne e del suo fratello gemello Licknel, cresciuti a Citè Soliel,” dice, riferendosi a uno dei quartieri più poveri di Haiti. “La loro mamma era solita dire che Licknel era più bello di Luckne. Una sera, quando il fuoco era ancora acceso per la cucina del cibo, Licknel ha spinto Luckne nel fuoco.”
E’ una storia scioccante e mi serve qualche secondo per realizzare. “Dov’è Licknel ora?” chiedo.
“Qui,” risponde candido Jean Francois. NPFS non separa mai i fratelli. E’ uno dei nostri principi fondamentali insieme all’amore incondizionato. In una situazione come questa, devi credere veramente all’amore incondizionato. Haiti può essere duro, gli slums anche peggio e può essere facile scaricare tutte le frustrazioni su un bimbo che ha buttato suo fratello nel fuoco. E’ una cosa orribile, terribile. Ma non è corretto biasimare un bambino di 6 anni che ha fatto una cosa del genere. In questa società queste cose possono accadere. NPH è stata fondata 56 anni fa quando Padre Wasson sorprese un bambino a rubare in Chiesa. NPH è stata creata perchè il futuro fosse diverso dal passato.
“Come sta ora Licknel?” chiedo a Jean-Francois.
“Non benissimo,” risponde Jean-Francois. “Ma stiamo lavorando con lui e per lui. ” Sappiamo sarà difficile e così come per le cicatrici di Luckne, ci vorrà del tempo a far sparire certi compartamenti e atteggiamenti in Licknel. Ma continuiamo a lavorare, un passo per volta, verso un futuro nuovo e diverso.
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