domenica 7 marzo 2010

S.O.S.

Oggi vi propongo un articolo apparso il 1° marzo (giorno del primo “sciopero” degli immigrati) su Indymedia Calabria, che tratta degli invisibili, quegli esseri umani che la maggioranza del popolo italiano non vuole vedere, ma di cui si serve molto volentieri per i lavori più umili. Chiaramente sottopagandoli e facendoli lavorare spesso in nero con il ricatto della denuncia in quanto irregolari. Sono orgoglioso di pubblicarlo anche per il fatto che in questo articolo sono stati linkati due post pubblicati su questo blog in data 09/01/2010 e 29/09/2009. Un grazie alla Redazione di Indymedia Calabria.

DAGLI (avamposti) INVISIBILI

image

( · · · — — — · · ·)

Ø DAL FORTE DISAGIO SOCIALE

Cento immigrati vivono nelle baracche della vecchia fabbrica alla Rognetta

(http://fortresseurope.blogspot.com/2006/01/cento-immigrati-vivono-nelle-baracche.html)

Emergenza alla cartiera: 400 braccianti immigrati in un capannone abbandonato

(http://fortresseurope.blogspot.com/2006/01/emergenza-alla-cartiera-400-braccianti.html)

VIDEO - UNA STAGIONE ALL’INFERNO - IL TEMPO DELLE ARANCE

Ø ALL’EMERGENZA CONTINUA...

Rosarno, demolite le baracche

Avviata a Rosarno la demolizione delle strutture fatiscenti dell’ex Rognetta, l’ex deposito alimentare alla periferia di Rosarno dove gli immigrati avevano trovato rifugio.

Le ruspe hanno iniziato ad abbattere le strutture realizzate dagli immigrati all’esterno della fabbrica, poi toccherà al capannone principale. (http://www.ansa.it/web/notizie/photostory/primopiano/2010/01/10/visualizza_new.html_1652707923.html)

TRE VOLTE PROFUGHI

Fuggiti dall’Africa, poi dal Nord Italia leghistizzato, e poi ancora a gambe levate dagli agrumeti calabresi... gli scampati di Rosarno sono stati rinchiusi prima nei Centri per richiedenti asilo di Crotone e di Bari e poi – per quelli tra loro che non hanno i documenti – dentro ai Cie.
A Bari, addirittura, alcuni di loro vengono “ospitati” in tende piantate in mezzo al campo da calcio del Centro: sono di troppo anche lì, e nessuno sa più dove metterli.

Immigrati stagionali: abbandono e sfruttamento in Sud Italia

Dopo i recenti fatti di Rosarno in Calabria, che hanno posto la situazione degli immigrati stagionali al centro dell’attenzione, Medici Senza Frontiere denuncia il continuo stato di abbandono e lo sfruttamento di questa popolazione in Italia meridionale. (12/01/2010)

I siti in cui gli immigrati stagionali vivevano nella Piana di Gioia Tauro sono ora totalmente vuoti, dopo le violenze. La maggior parte delle persone sono state portate dalle autorità nei Centri per immigrati di altre città italiane (Bari e Crotone), abbandonando le proprie cose negli edifici in cui vivevano. “Alcune persone non erano convinte di andarsene, perché non avevano ancora ricevuto la paga per le giornate di lavoro compiute, altre temevano di essere detenute o deportate. Ma gli immigrati erano così spaventati da non aver altra scelta che quella di andarsene”, racconta Alessandra Tramontano, coordinatore medico dei progetti sull’immigrazione di MSF Italia. MSF ha anche visitato i sette immigrati che sono stati ricoverati negli ospedali locali dopo essere stati vittima degli attacchi.

(http://www.medicisenzafrontiere.it/msfinforma/comunicati_stampa.asp?id=2258)

GLI IMMIGRATI SFIDANO MARONI: PERMESSO DI SOGGIORNO PER TUTTI

La situazione di Rosarno, come in gran parte del lavoro agricolo nel meridione, non conosce altra legge che quella dello sfruttamento paraschiavistico da almeno 15 anni. Altro che responsabilità degli enti locali: nelle regioni in cui si è provato a proporre leggi di emersione dal lavoro nero, i governi di centro destra hanno fatto barricate.

(http://piemonte.indymedia.org/article/7158)

APPELLO DEI LAVORATORI AFRICANI PROVENIENTI DA ROSARNO E APPRODATI A ROMA

“Oggi ci ritroviamo senza lavoro, senza un posto dove dormire, senza i nostri bagagli e con i salari ancora non pagati nelle mani dei nostri sfruttatori. Noi diciamo di essere degli attori della vita economica di questo paese, le cui autorità non vogliono né vederci né ascoltarci.”

(http://calabria.indymedia.org/article/4343)

( · · · — — — · · ·)

Storie di ordinaria follia?

Così non pare... Dal profondo Sud, da Palermo alla Piana di Gioia Tauro, dove la criminalità organizzata spadroneggia tranquillamente, ammazzando o “solo” bastonando, al ricco Nord, da Milano al miracolo economico del nord-est, dove mafia e compari spadroneggiano uguale, riciclando in modo “pulito” gli enormi proventi illeciti su attività insospettabili, il tutto senza nemmeno più tanto preoccuparsi di celarsi dietro a un dito, agendo con certezza nel pieno possesso delle loro facoltà mentali, con l’ammiccamento complice in affarismo colluso del partito di maggioranza (relativa) con il suo capo al governo (da un’intervista a Gianni Barbacetto: “L’eversione di Stato ha nutrito la corruzione politica e si è saldata con la criminalità organizzata”), e con l’avvallo di una setta xenofoba, dedita ai riti celtici, di adoratori di ampolline, che non si vergognano ad attaccare prelati illuminati (vedi il caso Tettamanzi a Milano), nel mentre si proclamano paladini di cittadini onesti e di valori cristiani (i primi letteralmente raggirati, i secondi sfacciatamente disattesi), arrivando loro a mostrarsi, come fosse tutto l’anno Carnevale, travestiti da crociati.

Buffoni. E anche carogne.

Attività criminose ed illecite condotte, quindi, in tutta lucidità, tra mafie, pifferai magici e topi, altro che follia...

Semmai fuori di senno si potrebbero considerare i cosiddetti cittadini “perbene” che si tengono supinamente tale sistema vessatorio, senza ribellarsi.

Come se in un Paese civile questo potesse rientrare nelle categorie dell’“ordinario”...

“Meno soldi e meno diritti, mafia,
questa è la danza illegale,
il ballo del lavoro col capitale!”

(Gianni D’Elia)

È forse questa la nostraciviltà superiore”?

Se poi una maggioranza cerebrolesa può accettare, o peggio condividere, che uno stato di cose siffatto sia parte integrante della quotidianità, di conseguenza possa compiere il suo “normale” corso, spiacenti, signore e signori, ma magari sarebbe meglio, a questo punto, stare dalla parte degli... “psicolabili”!-))

“Da vicino (d’altronde) nessuno è normale”.

E dopotutto, specialmente in una situazione ambientale dominata da cosche malavitose, con il ministro dell’Interno che in pratica esegue gli ordini da esse impartiti, facendo intervenire le forze dello Stato per eseguire deportazioni di massa, cosa significa essere “stranieri”?

Come descrive bene Enzo Mazzi, in un articolo su Il Manifesto del 15 Gennaio, nel vuoto della politica “... ormai siamo tutti stranieri a noi stessi. Nella società fondata sul dominio assoluto del danaro siamo tutti neri. È il danaro, nuova divinità, che si è impossessato delle nostre anime e dei nostri corpi e ci ha privato della nostra vita e della stessa terra. La società del benessere è ridotta a una fortezza assediata. Ma è una illusione alzar mura, installare body scanner, e rovesciar barconi. Il nemico che ci assedia non è l’immigrazione. Siamo noi nemici a noi stessi”.

A Peppino Impastato

- - - - - - - - * - - - - - - - -

"È più facile scindere l’atomo che spaccare un pregiudizio" (A.Einstein)

[Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità]

Fonte: http://calabria.indymedia.org/article/4404

Nessun commento:

LinkWithin

Blog Widget by LinkWithin