sabato 23 gennaio 2010

CANCELLARE IL DEBITO ESTERO DI HAITI

Toussaint Louverture


Haiti è asfissiato dal peso di un debito che supera 1,8 miliardi di dollari. E' una vampiresca suzione di risorse che lo condannano all'inanizione permanente. Nel luglio scorso, la “comunità finanziaria internazionale” fece rimbalzare annunci che sollevarono molte speranze, però svanito il fragore propagandistico, le cose sono rimaste nello stesso identico punto. Nonostante gran parte del debito sia stata “classificata condonabile”, non è stato affatto annullato, tantomeno diminuito. Oggigiorno, Haiti paga 430 milioni di euro solo di interessi.

Da dove ha origine questo debito ingiusto e immorale?
Dopo l’Indipendenza raggiunta nel 1804, estromettendo l’esercito republicano della Francia rivoluzionaria, nel 1835 il re Carlo X – in piena restaurazione monarchica- assedia Haiti con una flotta da guerra e impone con la forza delle armi che vengano indennizati “i coloni ingiustamente danneggiati”.

Haití, di fronte al ferreo blocco navale, capitolò e subì l’imposizione di un debito di 150 milioni di franchi-oro dell’epoca. In cifre contemporanee, è l’equivalente di 23 miliardi di dollari, imposte ad un Paese simile alla Bosnia-Erzagovina che stava appena uscendo da una guerra per l’indipendenza.

Haiti ha bisogno di giustizia. Ha bisogno che il mondo cancelli il suo debito, non gli invii di portaerei nucleari, ennesime spedizioni di truppe d'occupazione o "autorità" imposte dall'esterno. Haiti non ha bisogno dell'impresentabile George Bush -sì, quello lí!- appena nominato da Obama come plenipotenziario finanziario (accanto a B. Clinton), con la missione di centralizzare gli aiuti dei singoli, di ogni ONG ed istituzione.

Haiti non sa che farsene del prestito di 100 milioni annunciato dal Fondo Monetario Internazionale -con quali interessi monsieur Strauss-Kahn?- ed accoglie con speranza il segnale dato dall'Italia e dalla Francia, disponibili ad annullare il debito.

http://selvasorg.blogspot.com/2010/01/haiti-cancellare-il-debito-estero.html

“Al posto degli “aiuti” sarebbe meglio che annullassero il debito estero che Haiti ha con loro. Totalmente e senza condizioni. I “generosi aiuti” provengono soprattutto dai grandi creditori.E’ lecito parlare di “dono” quando sappiamo che la maggior parte di questo denaro servirà peri l pagamento del debito estero? O per uno “sviluppo nazionale” pianificato e deciso in funzione degli interessi delle oligrachie locali e degli stessi creditori?”

Eric Toussainte, direttore del Comitato per l’annullamento del Debito del Terzo Mondo. http://www.cadtm.org/ (CADTM ), avverte che le esperienze negative dei soccorsi internazionali in occasione dello tsunami, convogliati verso il Bangladesh, Indonesia, Sri Lanka e Bangladesh, possono ripetersi puntualmente ora nell’isola caraibica. I fondi raccolti servirono per arricchire le grandi compagnie e le autorità locali. L’esperienza dei soccorsi confluiti nel 2004 ad Haiti in occasione del ciclone Jeanne, non fanno purtroppo sperare in bene.

Tutti gli aiuti finanziari, in cash, sono vincolati e accaparrati dai grandi centri finanziari o dagli organismi internazionali creditori (Club de Paris, FMI ecc).

“Più dell’80% del debito estero di Haiti appartiene al Banco mondiale (BM) ed al Banco Interamericano dello Sviluppo (BID)” dice Toussaint. “Il programma PPME (Iniziativa Paesi Poveri molto indebitati) a cui venne ammesso Haiti nel 2006, è una tipica “operazione di lavaggio” del debito odioso. Il risultato è che solo tre anni dopo, il debito haitiano era aumentato da 1337 a 1884 milioni di dollari”.

2 commenti:

Le Favà ha detto...

Si ritroverà con il tempo con maggiori debiti, una situazione peggiore e nuovi conquistatori silenziosi.

catone ha detto...

@ Le Favà
Purtroppo i lupi continueranno a sbranare gli agnelli.E' una storia che si ripeterà finche gli uomini non si renderanno conto di non essere dei meri animali.

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