Un impianto alla Smi
Grazie all’innovazione non solo nei prodotti, ma anche nei mercati il gruppo Smi, specializzato in macchine per imballaggio e confezionamento, ha trovato la giusta formula per fronteggiare la congiuntura.
Un esempio dello sforzo del gruppo per trovare nuovi sbocchi sono due impianti in corso di completamento e che saranno installati a breve. Il mese prossimo in particolare verrà consegnato in Arabia un impianto per l’imbottigliamento di acqua che verrà distribuita in contenitori da 5 litri ai milioni di musulmani in pellegrinaggio alla Mecca, la città sacra dell’Islam.
E subito dopo verrà installata in Tibet una macchina per imbottigliare l’acqua che sgorga a 5.100 metri da una sorgente fra i ghiacciai dell’Himalaya. Per quest’ultima commessa non è stato solo sviluppato un nuovo mercato. È stato infatti necessario mettere a punto una tecnologia particolarmente complessa per consentire il funzionamento dell’impianto anche in condizioni climatiche difficili.
Il macchinario infatti sarà collocato a 4.300 metri d’altitudine, più in basso quindi rispetto alla sorgente, ma sempre ad altissima quota. «L’impianto fornito da Smi è realizzato interamente in Valle Brembana - sottolinea Pietro Volpi, direttore marketing del gruppo - e confeziona l’acqua che sgorga dalla sorgente Dongziong nei ghiacciai tibetani, una delle poche aree al mondo prive di inquinamento».
Lo stabilimento di imbottigliamento appartiene alla società Tibet Glacer Mineral Water. E «5100», come i metri d’altitudine della sorgente, è il nome dell’acqua tibetana, che non si troverà solo sulle tavole della Cina, ma sarà presto distribuita in tutto il mondo.
E così, oltre a saccheggiarne le miniere, i Cinesi riescono a inpadronirsi anche dell’acqua del Tibet.
1 commento:
Beh la Cina puntava al Tibet non solo per ragioni geopolitiche e di potere ma anche economiche e lo sappiamo molto bene che l'acqua é il bene più prezioso del nostro tempo e che presto lo sarà ancora di più.
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