La rete stradale nazionale è interrotta da blocchi che si stanno moltiplicando. Nei punti nevralgici, presso le località di provincia pù importanti, la gente si riunisce attorno ai sindaci, sindacalisti e dirigeni sociali. Venezuela, Cuba, Nicaragua ed Ecuador chiudono le loro ambasciate. A mezzogiorno, sul cielo della capitale dell'Honduras si alzava il fumo nero di molti falo' accesi dai manifestanti che bloccavano le strade con barricate improvvisate. Soprattutto attorno al palazzo presidenziale dove (nonostante il coprifuoco scattato ieri sera alle 9) i movimenti sociali che esigono il ritorno del Presidente Zelaya mantenevano il loro presidio.Tegicigalpa é paralizzata dallo sciopero dei maestri, le scuole ed universitá sono rimaste chiuse.
Gli uffici governativi sono parzialmente chiusi, cosí pure i negozi ed altre attivitá. C'e' un assedio mediatico e la popolazione non riceve informazioni, sta funzionando il passaparola, perché tutte le radio comunitarie sono state chiuse dai golpisti. Quelle commerciali che informavano sugli avvenimenti in corso sono state minacciate o chiuse. Gli unici canali informativi aperti, sono le reti radio-TV che fanno capo alle 5 famiglie dell'oligarchia, e queste hanno organizzato il golpe e dato la copertura mediatica ai gorilla. Sta circolando piú informazione fuori dall'Honduras che all'interno; non si conosce che cosa sta accadendo nelle altre citta' o nelle province.Sono state bloccate tutte le carovane di attivisti che stavano viaggiando alla capitale per impedire ai golpisti di prendere possesso delle istituzioni. A 230 comunitá indigene sono stati connfiscati gli autobus, camion ed altri mezzi di trasporto. Il ruolo dei mezzi di comunicazione -che qui definiscono "dittatura mediatica"- é cruciale, ma non é riuscito ad impedire le proteste e l'inizio a machia d'olio dello sciopero generale a tempo indefinito.
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