giovedì 25 giugno 2009

GELMINI, LA SCUOLA E IL SIGNORINO

Parla e sparla, avvocato Gelmini, ma lo sa bene e glielo dico chiaro: non va al cuore dei problemi e meglio sarebbe misurare interventi e parole.
L’istruzione del merito, come ha voluto definire questo giugno da Erode di cui, stia certa, renderà conto alla storia, ha un merito solo e in questo lei non c’entra davvero nulla: ha mostrato a chi vuole capire quanto vale un’orchestra se il maestro è scadente. Vale poco, avvocato, e mi fa male dirlo. Se agli strumenti ci fossero stati solo professionisti preparati e seri, questo concerto lei non l’avrebbe messo in scena: non si sarebbero prestati a far da mano per lo schiaffo che lei ha inteso dare alla didattica e alla psicopedagogia.
Colpa nostra, avvocato. Colpa di quella nebulosa che continuiamo a chiamare “docente” e che, in tanta parte del suo pulviscolo, non vedeva l’ora di sentirsi le spalle coperte da un’ondata di revanscismo becero e sguaiato per “tornare all’antico“.
L’istruzione del merito, avvocato Gelmini, nasce da una scuola messa n grado di formare. E’ fatta di qualità universitaria, di un’accurata selezione del personale, di docenti aggiornati, di ragionevoli svecchiamenti e di una retribuzione adeguata alla funzione sociale. L’istruzione del merito è figlia di un intimo rapporto tra una politica che conosce e ascolta la gente e una società che si fonda su principi di eguaglianza, solidarietà e giustizia sociale.
L’istruzione del merito, meriterebbe finanziamenti che lei taglia, laboratori che lei nega, il riconoscimento sociale che Brunetta fucila in piazza con la sua tragicomica dottrina del fannullonismo e un istituto familiare che non fosse soffocato dai bisogni e dalla precarietà.
La sua scuola del merito, avvocato, avrebbe bisogno di riaprire il circuito virtuoso che legava studenti e docenti in quella scuola statale che non a caso lei tende a smantellare: la consapevolezza rivoluzionaria che da secoli “la famiglia secolarmente analfabeta di Adolfo mantiene agli studi la famiglia secolarmente universitaria del signorino“.
Le piaccia o meno, avvocato, il punto rimane questo e la sua istruzione del merito ha il solo scopo di ricondurre Adolfo al “suo posto” e imporgli di accettare la suo condizione di inferiorità. Lei, avvocato Gelmini, non s’interessa di scuola. Tutto quello che vuole è che Adolfo torni a pagare per il “signorino”.

By giuseppearagno



vauroscuola

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