Tra loro, 16 milioni di rifugiati e richiedenti asilo, e 26 di sfollati. A riferirlo e' il rapporto statistico annuale' Global Trends' dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), diffuso oggi, che sottolinea come l'80 per cento dei rifugiati sia ospitato nei Paesi in via di sviluppo, cosi' come la stragrande maggioranza degli sfollati, "a sottolineare la sproporzionata pressione che grava su quei paesi che hanno meno mezzi e maggior bisogno si assistenza internazionale". E denuncia: "molte persone sono in esilio da anni senza la prospettiva di una soluzione".
Sebbene la cifra totale di 42 milioni sia minore di 700mila unita' rispetto al 2007, i dati provvisori del 2009, non presentati nel rapporto, riflettono un mutamento di tendenza.
"Nel 2009 abbiamo gia' assistito a un consistente movimento forzato di popolazioni, principalmente in Pakistan, Sri Lanka e Somalia", ha spiegato l'Alto Commissario Antonio Guterres, "se alcune forme di fuga possono avere breve durata, per altre occorrono anni e perfino decenni per arrivare a una soluzione.
Sono diverse le situazioni di popolazioni sradicate da ormai molto tempo: in Colombia, Iraq, Repubblica Democratica del Congo e Somalia. Ciascuno di questi conflitti ha inoltre generato rifugiati che hanno oltrepassato le frontiere".
Secondo il rapporto, almeno 5,7 milioni di rifugiati vivono in un limbo. Si tratta di 29 differenti gruppi composti da oltre 25mila rifugiati ciascuno, che sono in esilio da piu' di cinque anni in 22 Paesi senza che vi sia ancora per loro alcuna prospettiva per una soluzione immediata. Sono circa 2 milioni i rifugiati e gli sfollati che sono potuti tornare a casa nel 2008, un numero inferiore rispetto all'anno precedente. Il ritorno a casa dei rifugiati (604mila rimpatriati) e' calato del 17 per cento, mentre per gli sfollati (1,4 milioni) il calo e' stato del 34. Il rimpatrio, tradizionalmente considerata la soluzione durevole piu' diffusa per i rifugiati, ha raggiunto il secondo livello piu' basso negli ultimi 15 anni. Questo declino riflette in parte il deterioramento delle condizioni di sicurezza, principalmente in Afghanistan e Sudan. "E' un'indicazione che i rimpatri su vasta scala del passato abbiano subito una decelerazione", afferma il rapporto, con circa 11 milioni di rifugiati tornati a casa negli ultimi 10 anni, la maggior parte dei quali con l'assistenza dell'Unhcr.
Nel 2008 l'agenzia ha proposto a 121mila persone il reinsediamento in Paesi terzi e piu' di 67mila sono effettivamente partiti. L'Unhcr si occupa di 25 milioni di persone, tra i quali 14.4 milioni di sfollati (ben oltre i 13,7 dell'anno precedente) e 10,5 milioni di rifugiati. Gli altri 4,7 milioni di rifugiati sono palestinesi sotto la competenza dell'Unrwa.
Dal 2005 il numero degli sfollati di cui si occupa l'Unhcr e' piu' che raddoppiato. La Colombia possiede una delle piu' vaste popolazioni di sfollati, con stime che si aggirano sui 3 milioni. In Iraq, alla fine del 2008, ce n'erano 2.6 milioni (1,4 milioni dei quali sfollati negli ultimi tre anni). Nella regione del Darfur, in Sudan, gli sfollati sono piu' di 2 milioni. La recrudescenza dei conflitti nella regione orientale della Repubblica Democratica del Congo e in Somalia, lo scorso anno, hanno generato rispettivamente 1,5 e 1,3 milioni di sfollati. All'inizio dell'anno ci sono stati massicci movimenti forzati di popolazione in Kenya, mentre il conflitto in Georgia ha messo in fuga 135mila persone. Il numero di sfollati e' altresi' aumentato in Afghanistan, Pakistan, Sri lanka e Yemen.
Mentre il numero dei rifugiati e' sceso dagli 11,4 milioni del 2007 ai 10,5 del 2008, quello dei richiedenti asilo e' salito per il secondo anno consecutivo: nel 2008 sono stati 839mila, con un incremento del 28 per cento. I Paesi che hanno ricevuto il maggior numero di domande di asilo sono stati: Sudafrica (207mila), Usa (49.600), Francia (35.400) e Sudan (35.100). Tra i principali paesi di accoglienza di rifugiati nel 2008 ci sono: Pakistan (1,8 milioni), Siria (1,1 milioni), Iran (980mila), Germania (582.700), Giordania (500.400), Ciad (330.500), Tanzania (321.900) e Kenya (320.600). I principali paesi di origine sono stati Afghanistan (2,8 milioni) e Iraq (1,9 milioni). Seguono Somalia (561mila), Sudan (419mila), Colombia, compresi coloro in situazioni simili ai rifugiati (374mila) e Repubblica Democratica del Congo (368mila).
L'80% DEI MIGRANTI E DEI RIFUGIATI E' STATO ACCOLTO DAI PAESI POVERI
"L'ignoranza pubblica è diffusa - scriveva alcuni giorni fa il quotidiano The Guardian - perché un quarto degli inglesi, stando a una recente indagine della Croce Rossa, crede che il paese riceva ogni anno più di 100 mila domande d'asilo, mentre la cifra reale dell'anno scorso non raggiunge 31 mila". Più o meno come in Italia e molto meno che in Francia, Canada e Stati Uniti.
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