mercoledì 11 marzo 2009

LA FESTA DEI COLORI

BubbleShare: Share photos - Find great Clip Art Images.

Secondo il calendario religioso indiano, è finito l’inverno. Per festeggiare il passaggio alla buona stagione oggi si celebra l’ Holi (hindi: होली) Milan Samaroh, conosciuto come il Festival dei colori. Tale festa ricorda, nelle modalità e nello spirito, il carnevale europeo e altri riti nel mondo legati all’arrivo della bella stagione; si svolge nel giorno della luna piena del mese di ‘Phalgun’ (febbraio/marzo) .
Holi è una festa piena di allegria che si svolge nell’arco di due giorni.
Il primo giorno (sarebbe meglio dire la prima notte) è caratterizzato dalla accensione di fuochi e pire, per celebrare il rogo della demone Holika, sorella di Hiranyakashipu.
Il gesto richiama una vicenda della storia del re Hiranyakashipu, che voleva essere venerato come una divinità, cosa che suo figlio Prahlad si rifiutò di fare rimanendo fedele al dio Visnu. Il sovrano chiese dunque a sua sorella, che secondo alcune tradizioni era un demone immune alle fiamme, di uccidere Prahlad tenendolo stretto in una morsa sopra un falò. Ma le preghiere del giovane lo salvarono dal fuoco che invece bruciò Holika.
Durante il secondo giorno, noto come Dhulhendi, le persone passano la giornata gettandosi scherzosamente addosso acqua, colori e pigmenti, cantando e danzando.
Una vera pittura di massa.
L'avvicinarsi della primavera infonde a tutti nuova energia e il consumo di bhang e thandai a base di marijuana ha la sua parte nell'euforia generale. Le persone in festa si riversano nelle strade con buone scorte di gulal (un colorante) e gavettoni e, dalla mattina presto, non hanno pietà per nessuno. La guerra del colore infuria per tutta la mattina, ma a mezzogiorno, puntualmente, scatta il cessate il fuoco. Le strade ritornano stranamente tranquille, mentre le persone si lavano nei fiumi o nelle tinozze. Nel pomeriggio i guerrieri si ristorano mangiando dolcetti e celebrando le glorie della battaglia.
Il ‘Festival dei colori’ ricorda a tutti l’unicità dell’India quale combinazione di popoli e religioni. Pochi Paesi al mondo sono variopinti quanto l’India: con oltre un miliardo di abitanti conta popolazioni indoariane, centroasiatiche, dravidiche, e tamil; l’inglese fa solo da lingua veicolare tra i 18 idiomi ufficiali, come l’indi, il bengali, il tamil e l’urdu, mentre altri 400 idiomi sono stati scientificamente catalogati dagli studiosi. A questo mosaico demografico si aggiunge il prisma delle religioni: culti tribali, induismo, islam, buddismo, sik, cristianesimo cattolico e protestante.


LinkWithin

Blog Widget by LinkWithin