Johannesburg - "Veniamo insultate ogni giorno, aggredite e picchiate se camminiamo da sole, rischiamo costantemente di essere stuprate. Ci dicono, quelli delle bande, se ti violento poi tu righerai dritto, comprerai le gonne e imparerai a cucinare. Perchè avrai imparato come deve essere una vera donna". E' la denuncia, proveniente da una donna che lavora in gruppo di supporto alle vittime di violenza sessuale, raccolta da ActionAid.
Un fenomeno che sta assumendo dimensioni preoccupanti in Sudafrica, quello di ricorrere allo stupro come "metodo di cura" per le donne lesbiche. Tanto da spingere ActionAid a presentare oggi un rapporto su questa piaga sociale. Dal 1998 ad oggi 31 donne lesbiche sono state assassinate in Sudafrica da aggressori omofobici, ma la cifra è probabilmente molto al di sotto della realtà. Anche perchè, sostiene la ong, polizia e magistratura non riescono quasi mai ad arrestare e condannare i colpevoli: solo due dei 31 omicidi sono finiti con un processo e solo in un caso il tribunale ha emesso una sentenza di condanna.
La comunità lesbica di colore è non solo avversata dal pregiudizio ma anche minacciata fisicamente da uomini che nelle lesbiche vedono un ostacolo alla loro mascolinità. Minacciata fisicamente, nel caso specifico, vuol dire esposta alla pratica dei cosiddetti correptive rape, gli stupri rieducativi, che a volte culminano con l’uccisione della vittima (per la serie colpirne una per educarne cento). Non esiste un conteggio ufficiale per sapere quanti siano. In Sudafrica, però, secondo le statistiche, ci sono in media tre stupri al minuto. Vuol dire più di 180 all’ora. Almeno uno su dieci dovrebbe rientrare nella categoria correptive rape. Un recente rapporto della Commissione Sudafricana per i Diritti Umani ha evidenziato che la violenza contro le lesbiche è estremamente diffusa anche nelle scuole, tra adolescenti. «La stigmatizzazione delle lesbiche di colore, nella maggior parte dei casi, nasce dal fatto che l’omosessualità viene percepita come un fenomeno non africano», spiega Zanele. «Che una donna abbia tanti bambini e procrei accanto a un uomo cui spetta il ruolo di capofamiglia è considerato parte della nostra tradizione. Dal momento che non ci conformiamo a questo modello, veniamo percepite come identità deviate, che necessitano di un abuso sessuale di tipo curativo per tornare sulla buona strada e convertirci in donne vere: femmine, madri e mogli...».
Circa 50.000 stupri vengono denunciati ogni anno nel Paese, che ha uno dei più alti tassi di criminalità al mondo. Secondo gli attivisti, dal momento che moltissime ragazze non denunciano gli abusi subiti, è possibile che le vittime siano un milione ogni anno. Il rapporto sostiene che le scuole sono il principale luogo in cui avvengono crimini e violenze fisiche e psicologiche contro i bambini, e un quinto delle violenze sessuali sulle giovani. A volte i colpevoli sono i compagni, in altri casi gli insegnanti. Un sondaggio su 1.227 studentesse, vittime di violenze sessuali, ha mostrato che nel 9% dei casi erano stati gli insegnanti ad attaccarle. E le amministrazioni scolastiche non sempre rispondono prontamente a questi crimini. In attesa di misure disciplinari, per esempio, una giovane vittima di abusi è rimasta nella stessa classe dell’insegnante da lei accusato, denuncia il rapporto.
La commissione osserva anche che sempre più comune è lo "stupro correttivo" di ragazze lesbiche. I ragazzi colpevoli si giustificano dicendo che volevano "renderle eterosessuali". Un altro studio condotto dal "Thohoyandou Victim Empowerment Programme" e citato ieri dal quotidiano britannico "Guardian" sostiene che uno su quattro studenti delle scuole secondarie in Sudafrica crede che costringere qualcuno ad avere rapporti sessuali non costituisca necessariamente uno stupro.
Nonostante il Sudafrica abbia una delle Costituzioni più progressive e sia stato il primo Paese dell'Africa a legalizzare, nel 2006, il matrimonio tra omosessuali, i pregiudizi restano, soprattutto nelle periferie metropolitane. Solo a Città del Capo, secondo i dati di ActionAid, ogni settimana almeno dieci lesbiche vengono aggredite e costrette a subire quello che viene definito "stupro correttivo".
2 commenti:
I PREGIUDIZI...
Spesso cedere ai pregiudizi è il maggior delitto dell'uomo
Io non ho parole. L'essere animale dell'uomo, si può notare anche nelle giustificazioni.
Sono schifato...
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