- Nelle calde afose giornate delle estati degli anni ‘60, in quei primi pomeriggi d'agosto, quando il sole a picco faceva quasi arrostire il selciato di porfido...…..all'improvviso si udiva il rumore del getto d'acqua che il pompiere "Miglio" (in realtà si chiamava Emilio Carolfi ed amava più il vino dell'acqua) sparava nel cortile interno della Rocca per rinfrescare gli impiegati degli uffici comunali. In effetti, dopo pochi minuti, sentivi salire verso gli uffici il fresco odore della pietra bagnata. Era il vecchio naturale impianto di condizionamento che entrava in funzione!!
Sulla poltrona da sindaco sedeva allora il contestatissimo democristiano Gian Franco Stefanini, che si portava dietro la roboante accusa, da parte dell’opposizione rossa, di paternalismo, accusa assai grave al tempo. Paragonandola alle accuse, ma anche alle condanne che pesano sul capo di parecchi attuali politici nazionali, era sicuramente un bere in vino. Sono poi convinto che, in effetti, un poco paternalista il Commendatore Stefanini lo fosse, ma perché, data la sua posizione (anche economica) e il fatto di non avere figli, si sentiva quasi il padre di tutti i Bussetani. E come un padre, forse troppo buono, non negava mai udienza ad alcuno, cercando di venire incontro, anche privatamente, alle esigenze e alle richieste di tutti quanti, neri, bianchi, rossi e forse anche gialli (i più pericolosi!).
Con le maniche della camicia arrotolate, faceva un gran sbracciare il vicesindaco Nello Pedretti, intento a seguire i lavori degli operai comunali e sempre pronto a dar loro una mano. Era fondamentalmente una persona semplice e furba, forse gravata dalla pesante responsabilità della carica che ricopriva e, per questo, sempre pronto a darsi da fare per fare bella figura con gli elettori.
Sono queste alcune fotografie di tempi lontani e ormai superati, ma mi piace ricordarle perché è la nostra storia, perché sono immagini, che messe a confronto con le immagini che ci vengono dal presente, ci fanno forse rimpiangere il passato perduto.
Ho voluto iniziare in questo modo il mio primo articolo su Busseto, proprio per potere fare un confronto tra com’ era la comunità bussetana in quegli anni e ciò che è diventata, attraverso i vari mutamenti degenerativi durante questi ultimi decenni.
La particolarità di Busseto è sempre stata l’essere antesignana di quanto sarebbe poi accaduto in campo nazionale.
- Abbiamo avuto la nostra tangentopoli, alcuni anni prima di quella nazionale e qui stendo un velo pietoso…..(mi deprimo troppo a rivangare nella melma di quegl’anni)
- Abbiamo avuto, allo scoppiare del fenomeno leghista, il primo sindaco leghista in Emilia Romagna, il Signor Cavitelli, la cui principale opera è stata quella di lastricare con il porfido la via di fianco a casa sua. La Lega Nord doveva cambiare le cose con il tanto acclamato federalismo; a Busseto ha rifatto una via, in Italia da vent’anni fa roboanti proclami ed emerite porcate ( così Calderoli ha definito il 15 marzo 2006, durante la trasmissione Matrix, la nuova legge elettorale da lui voluta quando era Ministro per le Riforme Istituzionali ), senza concludere nulla di positivo. Dimenticavo che l’attuale Ministro dell’Interno Maroni adotta provvedimenti contro dei poveri cristi che fuggono dalla fame e dalla guerra in cerca di una vita decente.
In quanto al Sindaco Cavitelli nelle elezioni nazionali del ’94 ebbe a diventare Senatore ed in cotanto consesso ebbe, con sua già risaputa goliardia, a tentar di calarsi le braghe, per protesta contro un disegno di legge. Per fortuna di tutti noi, fu fermato, altrimenti chissà quale spettacolo!
Codesta è vera dialettica politica!!!
segue......
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"Non importa quanto insignificante possa essere la cosa che dovete fare: fatela meglio che potete, prestatele tutta l'attenzione che prestereste alla cosa che giudicate più importante; infatti sarete giudicati da queste piccole cose."
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