mercoledì 29 giugno 2011

QUANTO COSTA VERAMENTE L’ORO CHE INDOSSIAMO?

Un documentario svela la tragica situazione nelle quale lavorano i minori per l’estrazione del metallo più prezioso


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No place for a child: Massire Sijnate, 16, descends into a shaft at a gold mine near the village of Tenkoto, Senegal

Quanto costa veramente l’oro che indossiamo? E’ il tema di un documentario di Channel 4, rete televisiva britannica, che ha indagato sulla produzione industriale dell’oro. La scoperta non è certo piacevole, perchè nella lavorazione del metallo più preziosol’impiego di bambini è comune, e i poveri minori scavano in condizioni molto pericolose per la loro salute.

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Bleak future: A boy aged about five pans for gold

GIOIELLI CON LE SOFFERENZE DEI BIMBI -Le miniere d’oro dove vengono assunti i piccoli si trovano in Sud America ed in Africa. Tra di loro si trovano casi drammatici, di ragazzini costretti a subire costanti mal di testa, dolori fisici e altri malori provocati dalle condizioni di lavoro che non rispettano gli standard minimi di tutela della salute. “Quando vado alla miniera devo arrampicarmi verso il basso, e iniziare a scavare. E’ tutto caldissimo giù là, e rompere le rocce è molto difficile, e il più grande pericolo è il crollo dei muri, che sono molto instabili”. Secondo il documentario di Channel 4 miniere come quelle del Senegal dove lavora il piccolo Djimba Sidibe producono tra il 10 e il 30% dell’oro che circola a livello mondiale.

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Paying the price: Tenen Sacko, 11, pauses while panning for gold, at the Kansogolenfa mine in the Fatoya region of Guinea

PERICOLI PER LA SALUTE – Durante il processo di estrazione e lavorazione vengono impiegate sostanze tossiche come il mercurio o il piombo, che poi si riscontrano nel sangue dei minatori in quantità molto pericolose. Circostanze che spesso vengono negate dai produttori, che non vogliono far sapere ai consumatori occidentali in che condizioni vengono prodotti i gioielli che si indossano tanto nella quotidianità quanto nei giorni di festa. Il documentario mostra comunque come quantomeno nel Regno Unito esistano dei processi di verifica sulla provenienza dell’oro, che servono a scoraggiare il commercio di metallo prezioso prodotto in condizioni inumane. Anche in Italia bisognerebbe chiedersi da dove proviene il nostro oro, visto quello che sono costretti a subire gli innocenti che lavorano per produrlo
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