mercoledì 18 febbraio 2009

STOP SEXUAL TOURISM

turismo

Alcuni dati sul turismo sessuale nel mondo

PAESE: Meta turistica

N. baby prostitute/i

Minori sfruttati sessualmente in Thailandia

300.000

Minori sfruttati sessualmente in Brasile

500.000

Minori sfruttati sessualmente nelle Filippine

100.000

Minori sfruttati sessualmente in Nepal

150.000

Minori sfruttati sessualmente in Cina

600.000

Minori sfruttati sessualmente in India

575.000

Minori sfruttati sessualmente nella Rep. Dominicana

30.000

Minori sfruttati sessualmente in Pakistan

40.000

Minori sfruttati sessualmente in Russia

50.000

Minori sfruttati sessualmente nello Sri Lanka

30.000

Minori sfruttati sessualmente in Taiwan

60.000

Minori sfruttati sessualmente in Vietnam

40.000

Minori sfruttati sessualmente in Europa/ Africa

300.000

“Quanto prendi?” “How much?” Non è necessaria la conoscenza delle lingue locali per fare del turismo sessuale. Bastano poche frasi e, in molti paesi, pochi dollari, per avere un incontro sessuale con un minorenne. Sono circa ottantamila gli italiani che si recano in paesi in via di sviluppo per incontri a luci rosse, senza troppi “convenevoli” riguardo all’età di chi si prostituisce. E se il loro numero è in crescita l’età media del turista sessuale invece diminuisce, ed è intorno ai 25-30 anni. Sono stime e dati forniti dall’associazione “legale nel sociale“, che riunisce avvocati impegnati nella cooperazione. Attenzione, il fenomeno include anche i viaggi dei pedofili, che però in percentuale sono una piccola parte, circa il 3 per cento. Il fatto però è che nei paesi in via di sviluppo la maggior parte delle ragazze\i che si prostituiscono ha un’età comunque inferiore ai diciott’anni, ma o ne dichiara di più o comunque il turista “non si pone il problema”. Godere dell’attenzione di un minore costa mediamente 20 dollari. Ma in alcuni paesi, come il Brasile e le Filippine, le tariffe scendono addirittura a cinque dollari. In Thailandia, si arriva anche a 40 dollari mentre nella Repubblica Domenicana si spende al massimo 30 dollari. Cifre del tutto insignificanti per i paesi ricchi ma che rappresentano un’entrata preziosa e ambita nelle comunità povere e disagiate dei paesi in via di sviluppo.

Il legame tra povertà è prostituzione è alta, circa il 90% delle bambine, che entrano nel giro della prostituzione, sono spinte dalla fame, della miseria e della mancanza di lavoro dei loro genitori. A volte molte di queste bambine vengono violentate dentro le loro case e dicono che allora è meglio stare per le strade a fare “sesso” con uno sconosciuto, che essere violentate da uno dei membri della famiglia. Quindi la strada diventa per loro un posto quasi più sicuro delle loro case. Senza parlare poi delle persone che stanno dietro a questi giri, quelli che guadagnano dal loro sfruttamento.

es.: in Brasile, da anni, sono migliaia i ragazzini sfruttati. E altrettanti gli adulti europei implicati. La maggior parte sono italiani. Secondo la Segreteria del Turismo del Rio Grande do Norte, lo stato di cui Natal è capitale, la maggior parte dei turisti che ogni anno arrivano dal Vecchio Continente proviene dal Bel Paese, così come sono italiani coloro che praticano in maggior numero il turismo sessuale, sia con adulti che con minori.Le ultime statistiche della Segreteria speciale dei Diritti Umani della Presidenza della Repubblica del Brasile dicono che 22 municipi del Rio Grande do Norte sono fra i 937 del Paese in cui è praticato lo sfruttamento sessuale di minori con fini commerciali. L’espressione abbraccia un ampio arco di crimini: traffico internazionale di minori per il loro inserimento in reti di prostituzione; sfruttamento di adolescenti all’interno di bordelli; uso di minori per la produzione di film pornografici. Quest’ultimo crimine, nel Rio Grande do Norte, è praticato quasi esclusivamente a Natal e dintorni e in alcune altre località della zona costiera, dove si riversa la stragrande maggioranza dei turisti stranieri. Una buona parte delle adolescenti coinvolte nel turismo sessuale, tuttavia, proviene da municipi dell’interno dove, generalmente, sono già passate per lo sfruttamento in bordelli o per produrre pornografia.

E se fosse tuo figlio?




Articoli collegati: 1) Pedofilia on line 2) La vergogna del Pianeta 3) Contro lo sfruttamento minorile

P.S.: grazie a Sussurri obliqui per lo stimolo a questo post che si inserisce in una catena di post di bloggers uniti per dire No al turismo sessuale





3 commenti:

Gianna ha detto...

Urlo il mio NOOOOOOOOO!

Anonimo ha detto...

Fa rabbrividire tutto questo...e non in senso figurato.

Unknown ha detto...

Grazie per aver aderito!

LinkWithin

Blog Widget by LinkWithin