sabato 21 febbraio 2009

DONGRIA KONDH CONTRO VEDANTA

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Foto di Christa Neuenhofer

I Dongria Kondh, che contano circa 8.000 persone, vivono in India nello stato di Orissa, sulle colline di Niyamgiri. Si considerano i discendenti del dio della montagna sacra, che proteggono da secoli.

I Dongria Kondh sono una delle tribù più isolate del continente indiano e vivono in piccoli villaggi disseminati lungo i pendii delle colline di Niyamgiri, un territorio di spettacolare bellezza, coperto di dense foreste, popolate da una grande varietà di animali tra cui tigri, elefanti e leopardi. Sui fianchi delle colline, i Dongria Kondh coltivano le messi, raccolgono frutti spontanei e selezionano foglie e fiori destinati alla vendita. Lo stile di vita e la religione della tribù hanno protetto le foreste di Niyamgiri per secoli. Ma sulla cima della montagna sacra, sui cui i Dongria credono risieda il loro dio, sono stati individuati vasti giacimenti di bauxite, una roccia sedimentaria da cui si estrae l’alluminio.

La compagnia mineraria britannica Vedanta ha progettato di aprire un’imponente miniera proprio sulla cima della montagna sacra minacciando di devastare le foreste, i fiumi abbondanti che scorrono nel territorio nonchè l’identità e la cultura dei Dongria Kondh. Per costruire una raffineria ai piedi della montagna, molti Dongria sono già stati sfrattati dalle loro case e hanno perso le loro terre e i loro mezzi di sostentamento. Nonostante la Corte Suprema abbia proibito alla Vedanta di effettuare attività minerarie, ha incoraggiato la sua filiale Sterlite a chiedere una concessione a patto di rispettare certi vincoli, tra cui l’erogazione di fondi per “lo sviluppo dei popoli tribali”. Ma nessuno sviluppo e nessun risarcimento potranno mai compensare i problemi generati dall’estrazione della bauxite da Niyamgiri: la distruzione di un ambiente e di una cultura assolutamente unici.

La Corte Suprema dell’India ha dato il via libera alla miniera nell’agosto dello scorso anno, ma Il popolo dei Kondh si oppone con forza e sta cercando di impedire l’ingresso dei macchinari nell’area di Niyamgiri bloccando le strade e organizzando regolari manifestazioni. Sabato scorso, 10.000 dimostranti hanno marciato verso i cancelli della raffineria distruggendo i numerosi cartelli col marchio Vedanta che costellano l’area. Tra i manifestanti centinaia di Dongria Kondh, altri gruppi tribali kondh, agricoltori e avventizi.
Il direttore di Survival Stephen Corry ha commentato oggi: ”Il 2009 potrebbe essere l’anno in cui i Dongria Kondh saranno distrutti come popolo, o quello in cui gli investitori decideranno che nessun genere di profitto valga la distruzione di una tribù che chiede solo di vivere in pace”.
La presenza della Vedanta sulla montagna sacra è pressante. “In passato non c’era nessun governo Vedanta qui” ha dichiarato Lodu Sikaka, un uomo Dongria Kondh. “Eravamo abituati al governo indiano. Poi è arrivata la Vedanta e ha devastato così tante persone. Non ci lascia vivere in pace. Sta uccidendo così tante persone e sta anche spazzando via gli Dei, gli alberi e le colline.”
Recentemente, il deplorevole comportamento della Vedanta in materia di diritti umani ha indotto il gruppo scozzese di investimento Martin Currie, il BP Pension Fund e il governo della Norvegia a vendere le loro ingenti quote azionarie.





3 commenti:

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Che vergogna! Si deve poter fare qualcosa. Se organizassimo una petizione? La nostra invadente civiltà, che si pretende essere così tollerante, non può tollerare che esistano persone che vivano in maniera differente. Il pluralismo culturale è una necessità: se questa civiltà viene distrutta, viene distrutto qualcosa che appartiene a ciascuno di noi. Non permettiamolo!

Unknown ha detto...

Faranno la fine delle tante tribù amazzoniche, delle tribù dei pellerossa, a meno che non sia arrivato il momneto della grande presa di coscienza dell'umanità: il saper discernere tra cosa fa fatto e coda NON DEVE essere fatto.

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Nell'attesa di questo momento catartico, una petizioone internazionale potrebbe comunque essere fatta. Porbabilmente, qualche organizzazione internazionale potrebbe essere coinvolta. Io proverò a vedere chi se ne potrebbe occupare: se avete qualche idea, fatemela per favore sapere, Enzo

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