lunedì 12 gennaio 2009

VEDERE per CAPIRE

Il massacro a Gaza non ha fine e devo sottolineare che persino Joseph Ratzinger ( un uomo, il suono del cui nome non è mai entrato nelle corde della mia anima laica) attraverso il Servizio Informazione Religiosa, a fine 2008, manifestava che ”La violenza dell’attacco israeliano nella striscia di Gaza è stata inaudita. Ma la pace non si fonda sul taglione” e quindi Israele “dimostri di cercarla con un dialogo regionale e con gesti inequivocabili come l’interruzione del Muro.”
Sull’’Osservatore Romano del 09/01/2009 viene poi riassunto il discorso che Benedetto XVI ha rivolto al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, discorso nel quale, riferendosi alla Terra Santa, “Benedetto XVI ha ripetuto per l'ennesima volta che l'opzione militare non è una soluzione e che ogni violenza va fermamente condannata. E che non siano belle parole appare evidente dalla menzione delle prossime scadenze elettorali e dal sostegno dichiarato al dialogo tra Israele e Siria.” E poi: “La sola idea di sicurezza possibile deve passare attraverso il dialogo con tutti, persino con chi non lo riconosce”.


Le immagine di corpi coperti di bruciature, provocate da bombe al fosforo bianco (messe al bando da accordi internazionali), di corpi crivellati dalle bombe Dime (le cui microschegge tranciano tessuti e tendini e, se non rimosse, provocano il cancro), delle centinaia di bambini morti o mutilati non sono una fiction, ma la cruda realtà di una ferocia esecrabile.

Ora non servono più

-tanti reportage televisivi filtrati da una parte o dall’altra,
-tanti articoli dei media tesi a suffragare tesi o antitesi, a seconda del committente,
-tanti politichesi tutti protesi a sputare sentenze, a cui noi dovremmo credere quasi fossero parole piovute da chissà quale pulpito..
Per capire basta guardare e dobbiamo guardare per capire che è ora che la smettano di uccidere, ferire, mutilare tanti innocenti.






Durante i quasi 2 anni di embargo da parte di Israele, solo i tunnel con l’Egitto hanno potuto rifornire la Striscia di Gaza dei beni necessari per sfamare un milione e mezzo di abitanti. Certo dai tunnel saranno passate anche armi, ma erano l’unica via di sussistenza continua, una via non più esistente a causa della loro distruzione dovuta ai bombardamenti.
Ora a tutte queste atrocità, a questi appelli che finora non hanno trovato ascolto, a questo inferno di fame e di sangue si può solo rispondere con la speranza di

pace for peace


1 commento:

SCHIAVI O LIBERI ha detto...

Purtroppo i cartoni animati non rispecchiano la realtà.
Un caro saluto.

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