venerdì 2 gennaio 2009

UNA GIORNATA BIGIA

Questa mattina girando a piedi per il centro di Parma mi sembrava di essere ritornato indietro nel tempo, agli anni di università.
Poche persone infreddolite in una giornata grigia e gelida, le vetrine in via di nuovo allestimento per i prossimi tanto agognati saldi, un clima quasi surreale, come se la città non volesse risvegliarsi nel nuovo anno. Dopo aver dimenticato, nei festeggiamenti di fine anno, il momento di crisi che stiamo attraversando, si palpava il clima di attesa per un futuro quanto mai incerto e indecifrabile. Una città rallentata, in cui ognuno pareva non saper muovere i primi passi, per paura di sbagliare.

Di contro mi sono ritrovato in una situazione completamente opposta.
Dovevo infatti andare a fare acquisti in un grande supermercato (non dirò il nome) e qui mi sono reso conto di quanto possa essere frustrante dover lavorare in un ambiente in cui il clima sembra quello degli anni 60/70 e il rapporto fra le maestranze ancora dettato da rigide norme di sudditanza. Anche qui eravamo tornati indietro di molti anni, quando la teoria dell’organizzazione del lavoro era ancora agli albori e non c’erano molti capitalisti anomali e utopici come Adriano Olivetti a rappresentare un padronato illuminato.
Un clima teso e frenetico regnava fra gli addetti a rimpiazzare,sugli scaffali, le merci vendute negli ultimi giorni del 2008. Il direttore mi è parso uno di quei brokers che andavano tanto di moda pochi anni fa. Correva da un reparto all'altro impartendo ordini perentori, correva al microfono per ordinare:"Bianchi, pausa." e,dopo pochi minuti:"Rossi, reparto." e ancora:" Ferrari, cassa 5." come se il supermercato fosse assalito da centinaia di clienti, a cui dover far fronte (erano solo poche decine).
"I fini dell'industria - disse Adriano Olivetti in un famoso discorso di Natale ai dipendenti - non sono solo nell'indice dei profitti. Oltre agli interessi ci sono i valori, nella cui difesa i lavoratori si devono incontrare con gli uomini di cultura."

E tutto questo deve avvenire in un
clima di reciproca collaborazione e responsabilità.

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