venerdì 19 dicembre 2008

Ancora colera

Mentre noi non sappiamo se dar ascolto a chi predica ottimismo consigliandoci di fare le solite inutili spese per le Feste Natalizie o se seguire chi ci indica una via più concreta e aderente alla grave situazione economica che stiamo vivendo, c'è chi non è certo assillato da questo drammatico problema.
Gli abitanti dello Zimbabwe hanno solo la possibilità di essere contagiati dall'epidemia di colera che invade il loro povero paese.
Come sempre sono gli ultimi del pianeta a dover soffrire per le colpe di altri.

Sfruttamento coloniale prima, sfruttamento delle materie prime poi da parte del mondo occidentale, dittatura di Mugabe dal 1980, hanno ridotto questa regione in condizioni tali da non essere in grado di affrontare questa grave epidemia, senza l'aiuto di altri paesi e delle Organizzazioni Internazionali.
La situazione sta diventando sempre più drammatica, ma per non guastare la serenità delle nostre tavole, i media, specie televisivi, ne parlano sporadicamente.





E' di oggi la segnalazione di MSF:

"Zimbabwe nel caos per una nuova epidemia di colera
I casi registrati sono stati oltre 650 con almeno 74 morti
Una seconda epidemia di colera ha colpito Chegutu, una città situata a 100 km a ovest di Harare, dove più di 100 persone sono morte dopo il primo caso di colera, registrato lo scorso 24 novembre.
MSF è arrivata a Chegutu, una città di circa 55.000 abitanti, lo scorso 12 dicembre, quando è esplosa l’emergenza.
Lo spettacolo che MSF si è trovata davanti nel centro statale per il trattamento del colera (CTC), è stato raccapricciante. I casi registrati sono stati oltre 650 con almeno 74 morti.
I pazienti giacevano sul pavimento, alcuni accanto ai cadaveri, senza servizi igienico-sanitari a disposizione, senza cibo né acqua.
“Regnava il caos assoluto”, spiega Luis Maria Tello, coordinatore del Pool di emergenza di MSF. “Non c’erano letti e i pazienti giacevano ovunque. Le persone morivano di sete perché non c'era acqua a disposizione”.
La rimozione dei cadaveri è stata una delle priorità fissate dal pool. Nell’arco di un giorno, MSF è riuscita ad effettuare la disinfezione del luogo e la rimozione di tutti i cadaveri.
L’equipe di MSF ha fornito oltre 150 letti specifici per i malati di colera, circa 3.500 litri di Ringer lattato, utilizzati per il trattamento di questa malattia, e 6 tende. Considerato l’alto livello di contaminazione dell’area che circonda il CTC, MSF sta costruendo un nuovo centro isolato con tende e latrine in una zona controllata. “Sono morte così tante persone nel centro sanitario che i malati, piuttosto che venirci, preferiscono rimanere a casa”, spiega Anthony Grant, esperto della potabilizzazione dell’acqua del pool di emergenza di MSF.
Un'altra sfida è fornire cibo ai pazienti in ambulatorio. Molti sono stati nel CTC per giorni e non hanno mangiato nulla. Un uomo anziano voleva staccarsi le flebo e lasciare il CTC. “Sono affamato, non mangio da nove giorni” ha detto, spiegando così il suo gesto. Molti centri sanitari in tutto il paese non hanno cibo per i loro pazienti. MSF e altre organizzazioni stanno cercando il modo di assicurare il cibo di base per ognuno di loro.
Si è probabilmente risaliti all’origine del focolaio. Le autorità governative hanno, infatti, scoperto che molti dei malati avevano utilizzato acqua proveniente da tubature rotte di proposito per poter prendere l’acqua.Visto che molti scarichi fognari sono scoppiati in città, si pensa che le acque reflue abbiano contaminato le fonti di acqua potabile.
Sono stati segnalati alcuni casi anche nelle campagne circostanti la città. Le forti piogge di questi giorni favoriscono la diffusione dell’epidemia. MSF condurrà presto alcune missioni esplorative nelle aree circostanti per rintracciare eventuali focolai di colera."
L'agenzia REUTERS di ieri ha diffuso la seguente notizia:
" HARARE (Reuters) - Il bilancio dei morti dell'epidemia di colera in Zimbabwe ha superato quota 1.110, rendendo più urgente una soluzione alla crisi del paese sudafricano.
Jacob Zuma, leader dell'Anc, il partito di maggioranza del Sud Africa, ha escluso l'intervento militare nel paese vicino e ha appoggiato invece l'iniziativa diplomatica come strada per tentare di impedire il crollo definitivo di una nazione un tempo prospera.
Il vice segretario di Stato Usa per gli affari africani Jendayi Frazer è favorevole a una soluzione politica invece che militare ma nutre poca fiducia sull'esito dei colloqui tra il presidente Robert Mugabe e l'opposizione sulla formazione di un governo di unità nazionale.
"Certamente pensiamo che un accordo di condivisione del potere sia in fase di sopravvivenza, è quasi morto", ha detto Frazer in Mozambico.
Una dichiarazione che getta dubbi sulle speranze espresse dal presidente sudafricano Kgalema Motlanthe di un accordo questa settimana.
La diffusione della malattia, che causa diarrea grave e disidratazione ed è normalmente facile da curare, ha aumentato le pressioni dei paesi occidentali su Mugabe.
Importanti politici, come il primo ministro keniano Raila Odinga e l'arcivescovo sudafricano premio Nobel Desmond Tutu hanno chiesto che Mugabe lasci o che siano inviate delle forze di peacekeeping in Zimbabwe.
Mugabe, 84 anni, ha accettato di condividere il potere con il leader dell'opposizione Morgan Tsvangirai a settembre, alimentando le speranze di poter formare un governo di coalizione in grado di ricostruire i servizi essenziali del paese e invertire la crisi economica negativa.
L'inflazione in Zimbabwe è fuori controllo ( 231.000.000 x 100 annuo). I prezzi raddoppiano ogni 24 ore e la disoccupazione è superiore all'80%. Milioni sono fuggiti in Sudafrica e i paesi vicini sono alla ricerca di cibo e lavoro.
Il presidente sudafricano Motlanthe ha annunciato che i paesi confinanti lanceranno
una urgente campagna umanitaria.
Il bilancio dei morti dell'epidemia di colera in Zimbabwe è salito a 1.123 e 20.896 persone sono state infettate dalla malattia. Lo hanno detto oggi le Nazioni Unite.
L'Ufficio Onu per il Coordinamento degli Affari umanitari (Ocha) ha comunicato in una nota che i nuovi dati sono riferiti alla situazione al 18 dicembre. L'Ocha aveva riferito nel precedente rapporto diffuso ieri che il bilancio era di 1.111 morti e 20.581 infezioni."
E noi affolliamo i centri commerciali alla ricerca spasmodica degli ultimi acquisti natalizi, dimenticandoci presto delle poche scene viste in tv, perchè quelle scene danno fastidio, ci disturbano, non ci riguardano.
Il nostro vero razzismo è quello verso la povertà e le sue conseguenze.

1 commento:

SCHIAVI O LIBERI ha detto...

Almeno fino a quando non diventeremo poveri pure noi...
E' un paese allo sfascio, e pensare che è uno di quelli con il maggior tasso di popolazione giovenile. Ma questo sistema uccide...

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