martedì 22 maggio 2012

PRESIDENZIALI IN REPUBBLICA DOMINICANA

dove l’economia cresce con i traffici di droga 


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Presidenziali ieri nella Repubblica Dominicana, che occupa i due terzi dell'isola caraibica che divide con Haiti. Almeno 6,5 milioni di votanti sceglieranno tra l'ex ministro Danilo Medina, 60 anni, candidato del Partito della liberazione dominicana (Pld, liberale), al potere, e l'ex capo di Stato Hipolito Meja, 70 anni, in corsa per il Partito rivoluzionario dominicano (Prd, socialdemocratico), all'opposizione. L'economia della Repubblica Dominicana è cresciuta ad un ritmo del 7% negli ultimi otto anni ma il Paese è diventato il principale punto di transito della droga proveniente dal Sudamerica e diretta verso Usa e Ue. Durante la campagna elettorale, i partiti si sono accusati a vicenda di corruzione e non sono mancati anche episodi di violenza, con due morti tra i sostenitori. Fausta Speranza ha parlato della situazione con Maurizio Chierici, che da 30 anni segue le vicende dei Paesi dell’America Latina e dell’America centrale, editorialista oggi de Il Fatto Quotidiano:clip_image005clip_image006
R. – La sfida sociale è molto dura. La privatizzazione ha portato, sì, un certo benessere alla crescita, però sulle spalle di chi? Sulle spalle dei soliti e i soliti sono gli haitiani. C’è uno sfruttamento drammatico dei profughi haitiani. Sono un milione, lavorano per il tabacco e lavorano per il rhum. E la situazione che io ho visto è drammatica. Gli haitiani vivono in piccole capanne sperdute in … non sono nemmeno paesi sono agglomerati … e sono trattati come schiavi. Si tratta di ricostruire un rapporto umano tra le braccia e il potere.
D. – La Repubblica Dominicana a questo punto sta diventando uno snodo centrale del traffico di droga …
R. – Sì, anche perché Cuba è riuscita a deviarlo mettendosi d’accordo con la Dea americana (Drug Enforcement Administration); quindi, nel mezzo dei Caraibi, è mancato questo buco nero e tutto si è riversato nelle isole attorno. Certo, i traffici non portano benessere. La droga arricchisce i trafficanti, scivola poi in tante mani e in tante case, anche di potere. In una situazione in cui la polizia è estremamente corrotta, una polizia che “non vede”. Quindi, si tratta di ricostruire un rapporto dignitoso tra il potere e la gente, superando la corruzione. E’ chiaro che il turismo è una grande risorsa, ma non solo il turismo: Santo Domingo resta un paradiso fiscale e non esiste l’estradizione. E’ una specie di refugium peccatorum dell’intero mondo.Fonte


p.s. Ha vinto Danilo Medina del Partido de la Liberación Dominicana (PLD) liberale, gruppo politico attualmente al governo (l’attuale presidente del paese  Leonel Fernàndez è anche il  presidente del partito).



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