mercoledì 9 dicembre 2009

L’IDIOTA PLANETARIO

La società contemporanea viene concepita dagli apprendisti stregoni del sistema mondialista come una sorta di uniforme villaggio globale all'interno del quale ad ognuno si deve corrispondere quanto , su di un piano meramente materiale, desidera come aspirazioni e beni di consumo, servizi e capitali. E' la società della massificazione globale e dell'omologazione di massa quella che è stata costruita a cominciare dall'immediato secondo guerra mondiale su scala globale: dal modello consumista degli Stati Uniti d'America - cloaca massima delle aspirazioni materiali dell'uomo moderno e punto di riferimento inalienabile per comprendere la direzione discendente ed i segni dei tempi di un'umanità alla ricerca disperata di nuovi percorsi esistenziali ( sciabordata tra mode effimere e ricambi costumistici settimanali, tonalità e modelli di riferimento intercambiabili nell'arco di una nottata ) e di un tipo umano, che Lello Ragno ne "Il Mondialismo Capitalista" (ediz. "L'Uomo Libero - Milano 1992) definisce lucidamente come "l'idiota planetario" , 'scosso' da pulsioni interiori esclusivamente materiali e da istinti bassamente animali che , suggestionandone la psiche e condizionandone la mentalità, ne rendono il prototipo ideale, la quintessenza, dell'imbecillità conformista di massa.

E' su un piano solidamente collaudato di "seduzioni" e di "offerte" che si muove il marketing globale della società del nulla post-modernista dove l'affermazione dei contro-valori della materia hanno lentamente, ma inesorabilmente, eroso qualsiasi riferimento spirituale e qualsivoglia anelito verso il Divino: il Sacro diviene profano ed il profano assurge a 'sacralità' rovesciata e contorta delle società senza Dio e senza valori dei "vuoti a perdere" , alias individualità rovesciate, fenomenologicamente rappresentati da un 'soggetto' che si crogiola della propria grettezza d'animo e della altrettanto bassa capacità di comprendere la 'direzione' di marcia della propria esistenza terrena.

L'individuo massificato della contemporaneità post-modernista vive il suo tempo alieno da qualunque pulsione: non esiste sfera spirituale (se non quella "fai da te" e di facile e autodidattico apprendimento della New Age), interesse superiore o valori per i quali 'rischiare'. A questi individui bastano e avanzano i 'travagli' della quotidianità, le difficoltà incontrate nella vita di tutti i giorni, casa, lavoro e famiglia per confonderne le idee e mandarne in tilt un improbabile coscienza. L'uomo moderno vive , anche piuttosto male, la banalità dell'apparenza e ricerca inesistenti felicità nei prodotti di consumo, nelle mode, nel mondo mercantilizzato del "do us des" , del baratto e del libero scambio (si 'scambia' e mercifica oramai di tutto: dai beni immobili a quelli mobili, dalle idee alla 'cultura', passando per la moda, l'arte, la musica, lo sport e finendo , dulcis in fondo, per scambiarsi pure affetti e 'parentado'...lo 'scambismo' pervade oramai l'esistenza quotidiana di milioni di individui ...non esistono barriere perchè il mondo è diventato 'globale' e a questa logica mercantilistica l'idiota planetario deve inevitabilmente inchinarsi). E' la società del marketing dove ad una diffusione planetaria di modelli di consumo omogenei corrisponde un preciso orientamento del mercato finalizzato ad un'unico obiettivo: vendere ovunque la stessa gamma di beni per ottenere crescenti economie di scale (bevete Coca Cola e degustate cibi macrobiotici, tenetevi in linea con i prodotti della salute e 'spendete' al meglio il vostro tempo e denaro frequentando i grandi centri commerciali che , alla bisogna, offrono di tutto e di più...l'alienazione di massa che ha sostituito il rapporto di fiducia tra il negoziante del quartiere e la sua clientela è devastante con una netta diminuzione degli esercizi commerciali a direzione familiare ed un conseguente impoverimento dei centri storici delle principali
città)

Il modello statunitense del centro commerciale - che trova i suoi omologhi e 'concorrenti' nelle grandi catene commericali di dischi ed hi-fi, di alta tecnologia e giocattoli, prodotti per la casa ed il fai da te ecc ecc...i nuovi templi di Mammona per l'imbecille globale... - 'smercia' i suoi nei prodotti di 'marca' con un ritmo spaventoso. All'ultimo modello, all'ultima linea più o meno accessoriata di un determinato prodotto o nell'ennesima "griffe" d'attualità sfornata da una delle diverse multinazionali del pianeta corrisponde lo 'spaccio' sul mercato operato sapientemente e con precise regole dalle catene commerciali e dai grandi centri commerciali che hanno sostituito , con la loro unicomprensività e una vasta , vastissima, offerta di generi di consumo anche quelli che erano i momenti di abituale svago e tempo libero...

L'idiota planetario la domenica - ma anche il resto della settimana - 'correrà' con tanto di famiglia al seguito all' "Iper", dove potrà dare sfogo delle proprie 'esigenze' materiali, passare la giornata tra acquisti spesso inutili e compere superflue intrattenuto dalla promoter di turno, 'fascinato' dall'ultima trovata pubblicitaria, ingannato dal luccichio delle luci e dalle dimensioni , gigantesche, del centro commerciale. Nella società dell'immagine e del benessere infatti tutto deve essere 'gigante', tutto possibilmente 'luccicante': è l'esaltazione del lusso e del consumismo quella che viene rappresentata quotidianamente in uno qualsiasi dei centri commerciali sparpagliati nei quattro angoli del pianeta. Al consumatore non rimane che arrendersi all'evidenza dei fatti: tutto è di marca, tutto è all'ultima moda, tutto è 'fashion' e - oltretutto - costa meno che nel negozietto di quartiere.

Allo stesso modo in cui i grandi centri commerciali hanno sostituito il negozio sotto casa i multisala sostituiscono il cinema di paese e quelli rionali di città; i fast-food (Mc Donalds o KFC poco 'conta') rimpiazzano il ristorante e la cucina tradizionale così come Internet ha sostituito i rapporti interpersonali ...il virtuale sostituisce il reale come il 'gigantismo' delle
forme ha sostituito e disintegrato antiche arti e mestieri, rendendo anonimi lavori artigianali di un tempo e mestieri che una volta si tramandavano di padre in figlio, generazione dopo generazione... nelle società 'tradizionali' esisteva il quartiere, insieme residenza e micro-comunità dove tutti conoscevano tutti....oggi esistono e si sviluppano i quartieri-ghetto, con i
casermoni delle case popolari, frutti dell'urbanizzazione selvaggia che ha
eretto ovunque obbrobri edilizi e cementificato intere aree peraltro...fenomeno non 'indifferente' e 'segno' dei tempi moderni...l'ultimo sradicato proveniente da non si sa quale angolo remoto del pianeta può dedicarsi tranquillamente a qualsiasi attività criminale perchè protetto da un'anonimato di 'massima' quello derivato dalla solitudine dell'"inquilinamento occulto" ....nessuno conosce il vicino della porta accanto e a malapena si riesce a sapere che
succede nel proprio palazzo ...figuriamo quanto accade nel proprio quartiere o nella propria città...

"Il termine "marketing" - scrive Lello Ragni (1) - deriva dall'inglese "to market" che significa "commercializzare, immettere sul mercato". Il marketing può quindi essere considerato come l'insieme dei processi mediante i quali la domanda di beni e servizi viene prevista, stimolata e soddisfatta mediante l'ideazione , la distribuzione e la vendita di beni e servizi adeguati. Esso è basato sul principio secondo cui un'impresa può aumentare i propri profitti se persegue una politica di "orientamento al mercato", offrendo prodotti idonei a soddisfare le diverse esigenze dei consumatori. Al centro dell'attenzione è posto l'acquirente potenziale, coi suoi bisogni, le sue preferenze, i suoi comportamenti. Il marketing consiste nell'elaborare e realizzare una strategia
che, agendo sulle variabili che possono modificare la domanda, trasforma
l'acquirente potenziale in acquirente effettivo." (1)

Rovesciando i termini tradizionali per i quali esisteva la formula del baratto e quelli già tipici delle società industriali secondo i quali ad una domanda segue un'offerta le grandi multinazionali ed i centri commerciali (rispettivamente produttori e spacciatori dell'effimero) hanno concepito la
produzione in serie di beni di consumo che dovranno inondare il mercato con il precipuo scopo di indurre all'acquisto il soggetto 'potenzialmente' interessato: è l'offerta che surclassa la domanda e suscita il consumo.

La massificazione di mode e consumi è sostanzialmente la conseguenza di una precedente massificazione delle idee, delle opinioni, dei gusti, delle coscienze. Potremmo definire quest'operazione come l'affermazione dei mezzi e delle tecniche utilizzate (nella pubblicità come nella propaganda) per la persuasione occulta delle coscienze.

L'uso di messaggi subliminali per la commercializzazione di un dato prodotto
non è nuovo ed appartiene alle società tipiche dell'era consumistica. "Sul nascere della cosiddetta "era consumistica" - scrive Paolo Baroni (2) - , caratterizzata da rapidi mutamenti socio-economici indotti forzatamente da un selvaggio processo di industrializzazione ed urbanizzazione, alcune tra le maggiori ditte produttrici , a fronte del fallimento di grandi campagne di lancio dei loro prodotti, incoraggiati in ciò anche dalla comparsa del libro di Clyde Mille "The Process of Persuasion" ("Il meccanismo della persuasione") , decisero di intraprendere tutta una serie di studi per individuare i complicati meccanismo socio-psicologici che presiedono alle scelte del consumatore. Tali studi, in cui secondo la rivista Sales Management (n.1 , del 15 febbraio 1955)
erano stati investiti 12 milioni di dollari, tutti incentrati su quel misterioso labirinto che è il subconscio, erano finalizzati alla scoperta di una via d'accesso segreta alla psiche umana - detta in gergo professionale "chiave operativa" - realmente in grado di precondizionare il consumatore al momento dell'acquisto. Pionieri nel campo della "pubblicità indiretta" fin dagli anni '30 furono Ernest Dichter, Presidente dell'Institute for Motivational Research Inc., e Louis Cheskin, Direttore del Colorado Research Institute of America, seguiti da altri scienziati come il Prof. J. Walter Thompson, il Prof. Dale Hunghton, dell'Università di New York, il Dr. Wallace Wulfeck, lo psicologo George Horsley Smith, dell'Università Rutgers, e James
Vicary, un oscure rappresentante pubblicitario del New Jersey, autore dell'articolo "Come applicare i metodi della psichiatria alla ricerca del mercato" apparso nel 1950 sulla rivista Marketing Printer's Ink. Quest'ultimo , nel 1956, divenuto come tanti altri suoi colleghi "strizzacervelli" consulente alla corte di grosse industrie produttrici, fondò la "Subliminal Projection Company" (Compagnia di proiezione subliminale)."

Cominciava l'epoca dei messaggi subliminali pubblicitari che - attraverso un percorso che andava di pari passo con la diffusione dei nuovi mezzi di comunicazione di massa , con l'affermazione della televisione, del cinema e successivamente con l'era informatica degli anni ottanta avrebbe rappresentato il trionfo della persuasione occulta applicabile (così come già sperimentato 'felicemente' dalle centrali di disinformazione dirette dai servizi d'intelligence alla propaganda bellica) all'economia, alle leggi del mercato e alla società dei consumi di massa.

Inutile 'spendere' altre parole più di quante non ne siano già state scritte da specialisti e addetti ai lavori tanto sulle cause quanto, soprattutto, sugli effetti devastanti che queste politiche 'aziendali' e 'commerciali' hanno prodotto nelle società modificando usi e costumi di miliardi di individui (tutto il genere umano difatti è un "acquirente potenziale" secondo i programmi di marketing e nessuno può sentirsi escluso o dirsi al riparo dalle sirene della società consumista). Lasciamo il lettore ad una riflessione attenta sulla società di massa e sui comportamenti propri degli individui che compongono la società massificata invitandolo alla visione del film "Essi vivono" di John Carpenter ('provate' a indovinare chi sono gli 'alieni' della società del Mondialismo?) e congedandolo con questa suggestiva e divertente (anche piuttosto deprimente a dirla tutta) immagine lasciataci dal Ragni nel suo volume:

"Le aziende globali che scelgono di differenziare i prodotti, ampliare la gamma e creare spot pubblicitari sempre più suggestivi contribuiscono a consolidare l'illusione che l'ideologia massificante del villaggio globale lasci ampi spazi di espressione a un'esistenza libera da condizionamento. L'idiota planetario di qualsiasi razza che entra in un supermercato di
qualsiasi città vede una molteplicità di prodotti tutti diversi per prezzo, qualità, confezionamento e si sente realmente libero di scegliere ciò che vuole. Maneggia distrattamente bevande ipercaloriche, alimenti nutrienti e leggeri, abbronzanti ultrarapidi ed alla fine non si accorge di aver comprato tanti prodotti di cui non ha in realtà alcun bisogno, ma che servono soltanto a soddisfare una semplice curiosità destata in lui da un'immagine suggestiva apparsa sulle pagine di un periodico o da uno spot particolarmente divertente trasmesso la sera prima in Tv. A suo figlio, anch'egli idiota planetario ma con tanto di laurea e di master, i docenti di marketing hanno spiegato che quella curiosità è un bisogno latente che può essere appagato solo dall'acquisto del bene. Il giovane idiota planetario è affascinato da queste teorie che indagano nel profondo dell'animo umano per suggerire alle aziende le tecniche migliori per condizionare il comportamento d'acquisto del consumatore globale. E' un pò come studiare psicologia, ma con l'opportunità di inserirsi in azienda per fare un lavoro dinamico, creativo e gratificante. Inoltre a lui piace viaggiare, vedere posti nuovi, conoscere gente nuova. Dopo il suo ultimo viaggio all'estero ha mantenuto un ottimo rapporto di amicizia con quella ragazza indonesiana che studiava l'inglese nel suo stesso college, ascoltava la sua stessa musica, aveva visto i suoi stessi film e, caso strano, aveva le sue stesse aspirazioni professionali. Durante i suoi viaggi all'estero il giovane idiota planetario si sente dovunque come a casa. In ogni città del mondo c'é uno Sheraton Hotel e un McDonald's. Se accende il televisore può guardare dovunque l'ultimo video realizzato dal suo cantante preferito. Se ha dimenticato un indumento può comprarne uno identico in qualsiasi centro commerciale pagando con la sua carta di credito. Quando ritorna dal viaggio è eccitante ricevere l'estratto conto della banca e ritrovare i nomi dei negozi , dei ristoranti, degli alberghi in cui ha utilizzato la carta di credito. Sembra quasi che qualcuno lo abbia seguito fotografando per lui ogni magico momento della sua vacanza (controllo sistemico di massa ndr). Durante la sua permanenza in città l'idiota planetario si sente un pò come in viaggio. Il suo quartiere è abitato da individui di tutte le razze: ogni gruppo etnico ha feste, folklore e ristanti tipici. Vengono organizzate mostre retrospettive , concerti di musica africana e ci sono tanti musei dove è conservato il passato dei popoli. E' bello conoscere la vita quotidiana degli uomini di un tempo, le loro abitudini, la loro organizzazione sociale, le loro strane credenze. E' un ottimo argomento di conversazione e poi in fondo tutto fa cultura (...ricordiamo anche , non 'casualmente, di aver letto un articolo sul folklore locale 'scarabocchiato' da uno di questi amanti del tradizionalismo localista che "la cultura, i libri" sono un "prodotto"....tant'é ...mercificazione delle idee e delle Tradizioni 'appunto'... ndr). Il giovane idiota planetario ha molti amici. Sono diversi per il colore della pelle ma frequentano tutti la stessa scuola, la stessa palestra, la stessa discoteca, lo stesso fast-food, lo stesso psicanalista.
Hanno tutti gli stessi gusti, le stesse abitudini, le stesse aspirazioni, gli stessi complessi. Vestono, scherzano, sognano tutti allo stesso modo ed hanno tutti gli stessi problemi. Per questo sono tutti amici. Il colore della pelle non fa differenza. La sua ragazza poi è una donna meravigliosa. La prima volta che la vide entrare in discoteca non riuscì a capire a quale gruppo etnico
appartenesse, ma fu subito colto dalla sua andatura sensuale e trasgressiva.
Sono proprio eccezionali queste mulatte, così diverse le une dalle altre eppure così conformi ad un tipo umano presente dovunque nel mondo. (...) Stanno molto bene insieme perchè si somigliano tanto anche se lui ha gli occhi grigi. La sua ragazza è fortunata: al mare o sulla neve non ha bisogno di creme protettive ad azione abbronzante, mentre lui si ustiona ogni volta. Che dramma quella pelle pallida! In compenso lui ha i capelli lisci e non ha bisogno di gel, la sua ragazza si. Questa è l'unica cosa che li rende diversi l'uno dall'altra. Chissà come sarà loro figlio, se avrà bisogno di abbronzante o di gel. Senza dubbio sarà intelligentissimo. Lo dice anche suo fratello che sta collezionando i fascicoli della nuovissima enciclopedia sugli animali: i cani bastardi sono più intelligenti dei cani di razza. Lo stesso vale anche per i bipedi umani: in fondo anche l'uomo discende dalla scimmia. L'odiota planetario è un ragazzo felice. La terapia di gruppo funziona e le pillole antidepressive sono miracolose. Vive in un quartiere residenziale, ha una seconda casa e una barca per il week-end, un'automobile di classe da far invidia agli amici, una donna che ama, un solido conto in banca e ottime prospettive di carriera. Fin da ora guadagna bene e può comprare abiti firmati, cosmetici, cocaina, un'automobile nuova , compact disc, quadri d'autore e riempire la sua casa di tanti oggetti simpatici e originali. (...) L'idiota planetario è un ragazzo fortunato. Il mondo in cui vive è storicamente il migliore. Certo qualcosa non va. Molte cose non vanno. Ma che importa! Take it easy! Domani è sabato e si va tutti a sciare." (3)

DAGOBERTO HUSAYN BELLUCCI

Direttore Responsabile Agenzia di Stampa "Islam Italia"

Note -

1) Lello Ragni - "Il mondialismo capitalista - Mercato Globale e società
multirazziale" ediz. "L'Uomo Libero" - Milano 1992;

2) Paolo Baroni - "I prìncipi del tramonto - Satanismo, esoterismo e
messaggi subliminali nella musica rock" ediz. "Il Cerchio" - Rimini 1997;

3) Lello Ragni - op. cit. ;

Fonte

1 commento:

riccardo uccheddu ha detto...

Ottimo post, pienamente condivisibile.
Il quadro di fondo è piuttosto cupo, ma bisogna avere il coraggio di guardare in faccia la realtà. Tu hai quel coraggio.
Anche a costo di rovinare gli stupidi sogni di tanta gente, bisogna ricordare che non siamo stati creati per essere dei CONSUMATORI ma degli UOMINI e delle DONNE.
Tutto il resto è sfruttamento ed alienazione, come tu documenti molto bene.
Peraltro, già Gramsci denunciava nei "Quaderni" la nascita di bisogni assolutamente indotti, insieme all'invenzione delle "rate"... anche questa, invenzione nata solo per asservire le persone ai consumi, non certo per aiutarle nelle loro difficoltà economiche e sociali.
Ripeto, bel post e sostenuto da una documentazione agile e di tutto rispetto.
Ciao.

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