lunedì 5 ottobre 2009

DUE TERZI DEGLI AQUILANI NON RIENTRERANNO MAI A CASA

Non è solo colpa del governo Berlusconi e dei suoi media se alcune notizie non vengono date in modo opportuno e visibile tanto da far pensare a dicerie sospese nell’aria della leggenda.

Come quella per cui la maggior parte dei senza tetto aquilani non torneranno mai più nelle loro case, né nelle casette sostitutive. Come quella che - primo caso della storia delle popolazioni che hanno subito il sisma - gli aquilani pagheranno tutte le tasse dal prossimo gennaio e con poche rate, mentre in Umbria e nelle Marche non andò così...
E l’opposizione? Non vota neanche i propri emendamenti...

Altro che miracolo di Berlusconi per i terremotati: gli aquilani sono stati fino ad ora trattati peggio di tutti gli altri senza tetto nella storia del terremoto in Italia.
Vi do un paio di notizie che sfuggono come sempre alla stampa di regime delle sei sorelle dei media più una, la settima, quella bulimica e mastodontica che oscura anche le altre fameliche sorellastre, Silviona insomma.

PRIMA NOTIZIA
Nessuno ha ancora smentito l’assessore Cordeschi del comune de L’Aquila che ha detto esplicitamente la scomoda verità: due terzi dei senza tetto aquilani non rientreranno mai più nelle loro case, né in casette di alcun tipo, ma dovranno cercarsi altrove una abitazione sperando nei parenti o andandosene per sempre dall’Abruzzo.
Tremonti lo accusò di “fomentare rivolte” ma si é guardato bene dallo smentire o spiegare quella dichiarazione.
La notizia é sconvolgente, taglia la testa a tutti i tentativi di propaganda: basterebbe insistere nel diffonderla e commentarla, anzi direi solo diffonderla. Ma ci sono evidentemente dei motivi di interesse reciproco tra i due schieramenti che la rendono una notizia sospesa nell’aria.
Ipnosi del Berlusconismo sulle povere menti della sinistra di regime o complicità ed interessi trasversali?
Proviamo a svegliare gli ipnotizzati, per i collusi ci penserà la storia, spero, o in mancanza la magistratura.

SECONDA NOTIZIA
Quando nel 1997 Umbria e Marche vennerò colpite al cuore dal sisma, il governo di allora (Prodi I) deliberò la sospensione del pagamento dei tributi per un anno e mezzo e impose la restituzione del 40% degli arretrati non pagati a partire dal 2009 in 120 rate.
Per L’Aquila il decreto anti-crisi blocca la sospensione dei pagamenti al 1° gennaio (dopo soli otto mesi), stessa data in cui si dovrà provvedere al pagamento del 100% degli arretrati (8 mesi contro i 144 dell’Umbria), attraverso 24 rate e non 120.
E questo il miracolo di Berlusconi? E Vespa L’Aquilano che ha fatto tanta retorica sulla sua terra sventrata dal sisma non é in possesso di queste informazioni? Non é in grado di replicare al premier nelle sue scodinzolanti trasmissioni a rete unificate?
Ecco un altro avvoltoio che fa coppia con lo sciacallo e si ciba di auditel ( gli é andata anche male, peraltro, su questo fronte visto le infime percentuali raccolte…) sulla pelle dei suoi compaesani che credevano in lui ed alle sue accorate prese di posizione all’indomani del 6 aprile.
Comunque a suo tempo le proteste di cittadini ed enti locali non sono mancate e, dopo un lungo tentativo di ignorare le contestazioni, il 27 luglio il Ministro Tremonti dichiarava con spirito magnanimo alla stampa tutta l’annullamento del provvedimento. E rivelava l’intenzione di lasciare l’onore (e l’onere) al capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, che avrebbe deliberato la cosa tramite regolare ordinanza.
Ora anche un principiante é in grado di dirvi che con un ordinanza della protezione civile non é possibile emanare norme contrarie a quanto fissato con legge. Si chiama principio della gerarchia delle fonti normative ed anche gli iscritti a giurisprudenza del 1° anno lo conoscono bene.
Se il governo voleva spostare il termine dei pagamenti doveva farlo con legge: e difatti si sono accorti dell’errore da principianti e quell’ordinanza non è mai arrivata.
Il 15 settembre prendendo la via corretta delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato é iniziata la discussione di una norma correttiva. L’opposizione ha presentato due nuovi emendamenti sull’ex articolo 25.
Entrambi chiedevano un ripristino dei pagamenti del tutto analogo a quello predisposto 12 anni fa per l’Umbria. Esattamente ciò che desiderava realizzare il governo, stando alle dichiarazioni del ministro Tremonti di due mesi prima (dichiarazioni, queste sì, riportate da tutta la stampa, compresa quella “di opposizione”).
Il 23 mattina, nell’aula del Senato, la sorpresa della bocciatura degli emendamenti migliorativi.
E ciò grazie anche all’assenza massiccia delle opposizioni: 25 favorevoli su 159 votanti per il primo, 28 favorevoli per il secondo.
Ecco i dati disponili dai lavori parlamentari : 13 su 14 i presenti dell’IDV, 6 su 10 quelli dell’UDC, 8 su 118 quelli del PD.
Fabrizio Di Stefano, Andrea Pastore e Paolo Tancredi i nomi dei tre senatori abruzzesi anti-abruzzesi del Popolo della Libertà.
Anna Finocchiaro, Luigi Lusi, Giovanni Legnini, Franco Marini e Claudio Micheloni i nomi dei 5 senatori PD autori dei due emendamenti, impegnati in questa lotta spietata contro i mulini a vento.
E contro l’indifferenza sospetta dei loro colleghi di opposizione che mancavano all’appello quasi tutti…
Berlusconi cadrà a breve ma per demeriti suoi e per trame interne alla destra, la sinistra non ne avrà alcun merito ed anzi resterà un’altra volta alla finestra a guardare gli altri agire, ogni tanto abbassando lo sguardo per guardare se l’ombelico é sempre lì al suo posto.
Fonte: Agora Vox Italia

http://andreainforma.blogspot.com/2009/10/le-notizie-che-non-leggerete-altrove.html

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