sabato 28 marzo 2009

PAESI ANDINI: CONTRO L'IMPOSIZIONE DI TRATTATI COMMERCIALI DA PARTE DELL'EUROPA

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Gli indigeni analizzano in Perù gli effetti del Trattato di Libero Commercio con l'Unione Europea - Sotto gli auspici del Movimiento Cumbre de los Pueblos (riunitosi l'ultima volta a nel maggio 208 a Lima), rappresentanti indigeni di diverse organizzazioni si sono riuniti a partire dallo scorso martedì per valutare gli effetti di un’eventuale firma dell'accordo commerciale che stanno negoziando a Lima gli stati di Colombia, Ecuador e Perù insieme all'Unione Europea (UE).

Nell'incontro, le organizzazioni e comunità partecipanti vogliono delineare una proposta “per la vera integrazione dai popoli e per i popoli”, così come illustrare l'impatto del TLC in discussione con l'Unione Europea sui diritti indigeni e sociali. Lo scenario è la capitale peruviana, dove le organizzazioni intendono inoltre studiare gli effetti del riscaldamento globale.
Così ha affermato Roberto Espinoza, coordinatore tecnico del Coordinamento Andino di Organizzazioni Indigene (CAOI), una delle organizzazioni presenti ai lavori, il quale ha criticato il Trattato di Libero Commercio che queste nazioni vogliono discutere.
Espinoza ha sottolineato che le principali obiezioni al TLC derivano dal fatto che “l'UE continua a condizionare il Perù e i paesi andini in temi strategici come investimenti, servizi pubblici, finanze e mercati finanziari. Si tratta di un TLC classico e non di un accordo di associazione”, senza altri obiettivi se non quelli commerciali.
Ha aggiunto che si pretende di costruire un sistema nel quale i paesi “non potranno regolamentare (nei propri ordinamenti giuridici) l'attività delle transnazionali europee perché dovranno assoggettarsi ai tribunali internazionali”.
Uno dei temi di maggiore polemica da parte indigena, tuttavia, è la presunta pretesa dell'UE di rendere più flessibile la disciplina delle licenze industriali fino a “raggiungere il controllo delle risorse genetiche e delle conoscenze tradizionali indigene”.
Queste dichiarazioni cadono nel contesto della seconda sessione di negoziati per un accordo commerciale fra europei e Colombia, Ecuador e Perù, cominciata lunedì, nella quale le materie più delicate sono l'accesso ai mercati e la proprietà intellettuale.
Espinoza ha inoltre segnalato che nei giorni di riunione le organizzazioni indigene parleranno anche della petizione contro la criminalizzazione dell'esercizio dei diritti indigeni nei paesi andini, presentata alla Commissione Interamericana dei Diritti Umani il 20 marzo scorso.

Adital Noticias

Traduzione di Davide Gardina

1 commento:

Angelo azzurro ha detto...

E' sempre utile passare di qua per qualche informazione in più!

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