lunedì 5 gennaio 2009

Davide contro Golia











Fumata nera al Palazzo di Vetro.
Il Consiglio di sicurezza dell'Onu non è riuscito a trovare un accordo su una risoluzione che chiedesse uno stop alle armi.
La Libia, unico Paese arabo presente, aveva presentato un testo in cui esprimeva "seria preoccupazione per l'escalation della situazione" e chiedeva a entrambe le parti di osservare "un cessate il fuoco immediato".
Ma gli Usa non hanno sostenuto il documento perché - hanno spiegato - non faceva alcun riferimento alla natura terroristica delle attività di Hamas.
Poiché le risoluzioni vanno approvate all'unanimità, la riunione non ha prodotto alcun documento.


Ci prova la missione europea con una delegazione con Solana, Repubblica Ceca, Francia, Svezia.
Il premier britannico Gordon Brown si smarca dagli Stati Uniti e lancia un appello: "Fermate il fuoco".


Ma il presidente israeliano Peres insiste: "La tregua non è nei nostri programmi"


solo

DISTRUZIONE e MORTE















e nessun aiuto...


Il bombardamento di Israele sul mercato centrale della città ha inviato un messaggio chiaro e terrificante agli abitanti già sotto choc: nessun luogo è sicuro ora che l'offensiva di terra è cominciata.
Con i combattimenti poco distanti, le strade di Gaza City sono quasi deserte. Le sirene delle ambulanze e i rumori delle esplosioni risuonano distintamente. Il cielo è carico di fumo.
A Shifa, un medico straniero che fa volontariato per la Mezzaluna Rossa, ha definito un "incubo" le condizioni dei pazienti, giovani e vecchi, molti orribilmente sfigurati da schegge vaganti e fiamme.
"Molti sono stati mutilati", ha detto la dottoressa. "La situazione è terribile. La gente sta lasciando le proprie case. Sono tutti terrorizzati".

fonte Reuters

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